Il 6 dicembre 1912 Ludwig Borchardt riportò alla luce, dalle sabbie del deserto egiziano, il famosissimo busto che raffigura Nefertiti. Busto che venne portato, con l'inganno, in Germania.
Il 7 dicembre 2012 si aprirà, a Berlino, una mostra sui cento anni dal ritrovamento del prezioso ed affascinante reperto e le polemiche su quello che, come dicono molti, fu un vero e proprio furto non si sono ancora spente. Il busto della regina Grande Sposa Reale di Akhenaton è conservato nel Neues Museum di Berlino e da anni l'Egitto ne chiede invano la restituzione. Alla richiesta così ha risposto Hermann Parzinger, presidente della Fondazione del Patrimonio culturale prussiano, dalle pagine del Der Spiegel: "Nefertiti fa parte del patrimonio culturale dell'umanità, una restituzione motivata semplicemente dalla magnanimità non è per me sostenibile".
Il 20 gennaio 1913, Gustave Lefebvre, ispettore per il Medio Egitto presso il servizio egiziano delle antichità, incontrò Borchardt al fine di dividere gli oggetti ritrovati dalla spedizione tedesca, tra i quali vi era il famoso busto. Borchardt, è scritto in un rapporto del 1924, non mostrò la foto più favorevole del busto e dichiarò che esso era interamente formato in gesso quando sapeva che l'interno era, invece, in pietra calcarea. Quando mostrò i reperti, poi, non tirò mai fuori il busto di Nefertiti.
L'egittologo Rolf Krauss, curatore presso il Museo Egizio di Berlino per un ventennio, il bassorilievo che Lefebvre riteneva essere il busto di Nefertiti era, per giunta, un falso commissionato da Borchardt ad alcuni incisori de Il Cairo.
Hermann Parzinger sostiene che queste sono solo voci inventate di sana pianta. Sta di fatto che ancor oggi queste "storie" continuano ad alimentare molte polemiche e molte domande ed avvolgono ancor di più di mistero lo splendido busto ora in mostra.
Il 7 dicembre 2012 si aprirà, a Berlino, una mostra sui cento anni dal ritrovamento del prezioso ed affascinante reperto e le polemiche su quello che, come dicono molti, fu un vero e proprio furto non si sono ancora spente. Il busto della regina Grande Sposa Reale di Akhenaton è conservato nel Neues Museum di Berlino e da anni l'Egitto ne chiede invano la restituzione. Alla richiesta così ha risposto Hermann Parzinger, presidente della Fondazione del Patrimonio culturale prussiano, dalle pagine del Der Spiegel: "Nefertiti fa parte del patrimonio culturale dell'umanità, una restituzione motivata semplicemente dalla magnanimità non è per me sostenibile".
Il 20 gennaio 1913, Gustave Lefebvre, ispettore per il Medio Egitto presso il servizio egiziano delle antichità, incontrò Borchardt al fine di dividere gli oggetti ritrovati dalla spedizione tedesca, tra i quali vi era il famoso busto. Borchardt, è scritto in un rapporto del 1924, non mostrò la foto più favorevole del busto e dichiarò che esso era interamente formato in gesso quando sapeva che l'interno era, invece, in pietra calcarea. Quando mostrò i reperti, poi, non tirò mai fuori il busto di Nefertiti.
L'egittologo Rolf Krauss, curatore presso il Museo Egizio di Berlino per un ventennio, il bassorilievo che Lefebvre riteneva essere il busto di Nefertiti era, per giunta, un falso commissionato da Borchardt ad alcuni incisori de Il Cairo.
Hermann Parzinger sostiene che queste sono solo voci inventate di sana pianta. Sta di fatto che ancor oggi queste "storie" continuano ad alimentare molte polemiche e molte domande ed avvolgono ancor di più di mistero lo splendido busto ora in mostra.
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