venerdì 28 febbraio 2014

Ritrovata una domus romana ad Arezzo

Parte del pavimento dell'edificio romano ritrovato ad Arezzo
(Foto: AnsaMed)
Antiche rovine romane ritrovate nei pressi della Fortezza Medicea di Arezzo durante i lavori per la riorganizzazione dell'edificio. Si tratta dei resti di un'antica struttura romana dei primi decenni del I secolo d.C., forse una domus.
Il Soprintendente regionale al patrimonio archeologico, Andrea Pessina, ha annunciato che i lavori di scavo saranno portati avanti per identificare con maggiore certezza l'edificio e per stabilire le sue dimensioni. La scoperta di questa domus si va ad aggiungere a quella della Chiesa di San Donato in Cremona, risalente all'anno 1000, ritrovata a pochi metri dai resti romani ed attualmente in fase di restauro.
Le rovine appena ritrovate appartengono, forse, ad un edificio residenziale. Finora sono state identificate tre stanze, in due delle quali sono stati rinvenuti resti di muro dipinto e pavimenti. Questi ultimi sono riconducibili all'epoca giulio-claudia e mostrano impressionanti similitudini con i mosaici della Villa dell'Ossaia a Cortona.
La chiesa di San Donato in Cremona (Foto: Tavanti)
Durante gli scavi è riemersa anche la sepoltura di un guerriero, forse un cavaliere medioevale, ancora parzialmente interrata. Si tratta di un uomo con una lunga spada di ferro la cui sepoltura è stata datata provvisoriamente all'anno 1000.
La chiesa di San Donato è ritornata alla luce nel 2012. L'edificio ha una lunghezza di circa 25 metri ed una larghezza di 10. A dirigere i lavori di riscoperta dell'antico edificio di culto è stato il Professor Maurizio De Vita, docente della facoltà di Architettura di Firenze. Il culto di San Donato risale all'anno 1000 e si è sovrapposta a diversi altri resti di origine romana.
La chiesa si trovava sotto il livello di calpestio dei primi del '900. L'edificio è menzionato a far partire dal 1098 e fu distrutta dai Francesi nell'Ottocento. Sono stati ritrovati i resti dei basamenti dei pilastri delle navate e parte dei muri perimetrali. Nelle navate erano presenti silos granari costruiti con mattoni con imboccatura lapidea che si apriva nel pavimento della chiesa.
La chiesa ha restituito anche un grande ossario con sepolture singole che sembra estendersi anche al sagrato. La cripta della chiesa è apparsa molto ben conservata e si trova sotto quello che, un tempo, era il presbiterio. Mostra la stessa ripartizione della chiesa soprastante e contiene elementi di riutilizzo. Le pareti della cripta sono conservate fino ad un'altezza di 4,30 metri.
La chiesa ebbe più fasi costruttive rintracciate almeno fino al XIV secolo.

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