sabato 11 ottobre 2014

Il terremoto di Hippos

Il ciondolo a forma di colomba ritrovato su uno scheletro femminile
sepolto sotto la basilica di Hippos (Foto: Michael Eisenberg)
Prove di un importante terremoto di 1700 anni fa, che devastò la regione del Mare di Galilea, sono state ritrovate recentemente dagli archeologi. Si tratta di alcuni scheletri umani schiacciati dal crollo di un tetto avvenuto in seguito ad un sisma verificatosi all'incirca nel 363 d.C.
Lo scenario è quello della città di Hippos, in ebraico Sussita (entrambi i termini significano "cavalli"), la città più colpita dal terremoto. Un altro sisma, questa volta nel 749 d.C., finì per radere completamente al suolo il centro abitato, lasciando solo detriti. I segni di quest'ultimo terremoto sono stati facilmente individuati dagli studiosi, mentre è stato più difficile riconoscere i segni del terremoto del 363 d.C., poiché la cittadina venne ricostruita, molte delle rovine dell'evento sismico vennero eliminate ed altre vennero seppellite.
Una delle monete coniate a Hippos (Foto: Michael Eisenberg)
Hippos era una città che si affacciava sulle alture che guardano al Mare di Galilea, nel nord d'Israele. Venne fondata durante il periodo ellenistico, nel II secolo a.C.. In epoca romana venne inglobata nella cosiddetta Decapoli, un insieme di dieci città sparse tra le attuali Giordania, Israele e Siria, considerate centri di cultura greca e romana. Hippos finì per diventare un'importante città-stato, con il permesso di coniare monete proprie recanti l'emblema di un cavallo sul retro. Fu al culmine della sua floridezza che Hippos venne distrutta dal terremoto del 363 d.C., che rase al suolo le mura della città e la gran parte dei suoi edifici.
Gli archeologi hanno ritrovato diversi scheletri schiacciati sotto i resti di crollo di un tetto nella parte settentrionale di quella che, un tempo, era una basilica, la più grande di tutta la città. L'edificio, costruito alla fine del I secolo d.C., serviva come mercato e sede principale del tribunale della città. Tra le ossa umane, gli archeologi hanno individuato quelle di una donna con un ciondolo d'oro a forma di colomba.
Scavi alle terme romane di Hippos (Foto: Michael Eisenberg)
Gli scheletri sono stati datati al 363 d.C. grazie ad alcune monete trovate tra il pavimento della basilica e alcuni elementi in marmo della stessa. La moneta più recente risale al 362 d.C. ed è stata trovata sopra alle macerie della basilica. Sono state ritrovate anche diversi ambienti risalenti al periodo bizantino, datate anch'esse grazie ad alcune monete.
Il violento sisma del 363 d.C. distrusse anche le terme romane, situate sulla parte sud della collina che si affaccia sul Mar di Galilea. Sotto le macerie delle terme sono stati recuperati i resti di una statua romana: la gamba destra di un individuo molto muscoloso che, però, non è facile da identificare. I ricercatori sperano di trovare altre parti di questa statua nei prossimi scavi.

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