Gli scavi della villa all'isola d'Elba (Foto: Discovery.com) |
Gli archeologi che stanno lavorando ad uno scavo sull'isola d'Elba hanno annunciato di aver individuato i resti della villa appartenuta al personaggio storico che ha ispirato il romanzo "Ben Hur".
La villa, nota come Villa Le Grotte, era affacciata sulla baia di Portoferraio ed è stata ritenuta per diverso tempo di proprietà di Marco Valerio Messalla Corvino, il rivale di Ben Hur nella famosa corsa delle bighe.
Marco Valerio Messalla Corvino apparteneva ad una delle famiglie più antiche ed importanti di Roma. Era il protettore di Ovidio e fu uno dei comandanti che parteciparono alla battaglia di Azio del 31 a.C.. Secondo gli archeologi Laura Pagliantini, Luisa Zito e Luisa Quaglia, la villa, oramai in rovina e chiusa al pubblico, è stata da tempo associata, senza nessuna prova certa, alla famiglia di Messalla.
Ovidio racconta di essere andato a trovare il suo mecenate proprio all'Elba, ma non fornisce alcun dettaglio circa il luogo in cui sorgeva la villa. Quest'ultima doveva essere una delle tre residenze monumentali costruite sull'isola.
Le prove sono arrivate quando gli archeologi, coordinati da Franco Cambi, docente di metodologia della ricerca archeologica presso l'Università di Siena, hanno preso a scavare appena sotto l'edificio residenziale alla ricerca di antichi forni per la produzione del ferro. Qui è stata fatta una sorprendente scoperta: con i resti crollati di un grande edificio gli archeologi si sono imbattuti in cinque dolia, completi di tappo. Ogni dolio poteva contenere tra i 1300 e 1500 litri di vino.
Il ritrovamento ha permesso di affermare che l'edificio in rovina era una fattoria di servizio alla vicina villa romana dei Messalla.
La villa, nota come Villa Le Grotte, era affacciata sulla baia di Portoferraio ed è stata ritenuta per diverso tempo di proprietà di Marco Valerio Messalla Corvino, il rivale di Ben Hur nella famosa corsa delle bighe.
Marco Valerio Messalla Corvino apparteneva ad una delle famiglie più antiche ed importanti di Roma. Era il protettore di Ovidio e fu uno dei comandanti che parteciparono alla battaglia di Azio del 31 a.C.. Secondo gli archeologi Laura Pagliantini, Luisa Zito e Luisa Quaglia, la villa, oramai in rovina e chiusa al pubblico, è stata da tempo associata, senza nessuna prova certa, alla famiglia di Messalla.
Ovidio racconta di essere andato a trovare il suo mecenate proprio all'Elba, ma non fornisce alcun dettaglio circa il luogo in cui sorgeva la villa. Quest'ultima doveva essere una delle tre residenze monumentali costruite sull'isola.
Le prove sono arrivate quando gli archeologi, coordinati da Franco Cambi, docente di metodologia della ricerca archeologica presso l'Università di Siena, hanno preso a scavare appena sotto l'edificio residenziale alla ricerca di antichi forni per la produzione del ferro. Qui è stata fatta una sorprendente scoperta: con i resti crollati di un grande edificio gli archeologi si sono imbattuti in cinque dolia, completi di tappo. Ogni dolio poteva contenere tra i 1300 e 1500 litri di vino.
Il ritrovamento ha permesso di affermare che l'edificio in rovina era una fattoria di servizio alla vicina villa romana dei Messalla.
Nessun commento:
Posta un commento