I resti della Porticus Aemilia (Foto: Il Messaggero) |
(Fonte: Il Messaggero) - Il colpo d'occhio è da vertigine. Il contesto è di quelli che solo una città come Roma può offrire. Le arcate colossali della Porticus Aemilia che fanno breccia tra i palazzoni del rione Testaccio. Resti ciclopici di duemila anni fa che hanno ora il loro parco pubblico, recintato e con un sistema di illuminazione d'autore, che sarà inaugurato con una grande festa popolare sabato 9 maggio. Un traguardo fortemente voluto dalla Soprintendenza Archeologica di Roma, per un progetto che porta avanti da anni l'archeologo Renato Sebastiani (verrebbe da dire che senza di lui, non si sarebbe mai arrivati a questo regalo per il quartiere e per Roma). Il patrimonio archeologico è emblematico. Si tratta della cosiddetta Porticus Aemilia, ossia il monumentale edificio attivo dalla Roma repubblicana a quella imperiale, funzionale alle attività del grande Porto fluviale di Roma.
"Dobbiamo immaginarlo come un complesso architettonico articolato in 52 navate - racconta Sebastiani - è stato utilizzato nell'arco di 500 anni, come magazzino di stoccaggio delle merci che arrivavano con le navi lungo il Tevere, ma anche come arsenale di Roma". Al centro negli ultimi tre anni di scavi archeologici condotti dalla Soprintendenza, è stato completamente risanato. "E' uno spazio restituito alla città - dice Renato Sebastiani - e non è una frase fatta, perché la Porticus Aemilia è un luogo che è rimasto abbandonato per cinquant'anni, lasciato nell'oblio di un degrado, nonostante ci fossero i resti monumentali di uno degli edifici più importanti della Roma antica. E' un pezzo del paesaggio urbano che abbiamo recuperato e ora restituito al suo rione".
Il progetto del nuovo parco pubblico non punta solo alla "musealizzazione" dei resti, ma vuole trasformare l'area in una piazza viva, di incontri. "Il parco ospita infatti un murale di Street art - dice Sebastiani - realizzato da Alessandro Gorla e installazioni fotografiche di Juri Corti". La Porticus in Arte è destinata ad accogliere a rotazione eventi d'arte. Intanto per sabato, la festa sarà tenuta a battesimo anche da un concerto della Stradabanda (ore 18.30). Le luci si accenderanno alle ore 20.17 precise. Il giorno dopo l'équipe di archeologi della Soprintendenza accoglierà il pubblico con visite guidate all'area.
"Dobbiamo immaginarlo come un complesso architettonico articolato in 52 navate - racconta Sebastiani - è stato utilizzato nell'arco di 500 anni, come magazzino di stoccaggio delle merci che arrivavano con le navi lungo il Tevere, ma anche come arsenale di Roma". Al centro negli ultimi tre anni di scavi archeologici condotti dalla Soprintendenza, è stato completamente risanato. "E' uno spazio restituito alla città - dice Renato Sebastiani - e non è una frase fatta, perché la Porticus Aemilia è un luogo che è rimasto abbandonato per cinquant'anni, lasciato nell'oblio di un degrado, nonostante ci fossero i resti monumentali di uno degli edifici più importanti della Roma antica. E' un pezzo del paesaggio urbano che abbiamo recuperato e ora restituito al suo rione".
Il progetto del nuovo parco pubblico non punta solo alla "musealizzazione" dei resti, ma vuole trasformare l'area in una piazza viva, di incontri. "Il parco ospita infatti un murale di Street art - dice Sebastiani - realizzato da Alessandro Gorla e installazioni fotografiche di Juri Corti". La Porticus in Arte è destinata ad accogliere a rotazione eventi d'arte. Intanto per sabato, la festa sarà tenuta a battesimo anche da un concerto della Stradabanda (ore 18.30). Le luci si accenderanno alle ore 20.17 precise. Il giorno dopo l'équipe di archeologi della Soprintendenza accoglierà il pubblico con visite guidate all'area.
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