L'altare di marmo trovato nei pressi del fiume Akçai, in Turchia (Foto: Hasan Malay) |
Un antico altare marmoreo è stato scoperto dagli abitanti di un villaggio vicino al fiume Akçay, in Turchia. Su una facciata vi è un altorilievo che mostra un guerriero nudo combattere contro un mostro serpentiforme. Gli archeologi ritengono che l'altare risalga al II secolo d.C., quando i Romani controllavano la zona.
La scena che compare sull'altare è di difficile interpretazione. Forse rappresenta un figlio di Ercole di nome Bargasos che combatte contro una divinità fluviale di nome Harpasos, al quale l'altare è dedicato. Al momento in cui l'altare è stato scolpito, il fiume Akçai era conosciuto come Harpasos.
Vi è un'iscrizione dedicatoria, nella parte superiore dell'altare, che misura 0,61 metri di altezza e 0,45 di larghezza e che è ora custodito nel Museo di Aydin, in Turchia. La dedica suggerisce che chi ha dedicato l'altare, un certo Flavio Ouliades, credeva profondamente nel dio del fiume Harpasos che, in sogno, gli ha chiesto di dedicargli un altare. Flavio Ouliades ha accettato a patto che Harpasos rispondesse positivamente alle sue richieste.
Il guerriero nudo raffigurato sull'altare, indossa un casco con una cresta, ha un pugnale nella mano destra ed uno scudo rotondo nella sinistra. In basso a destra compare un serpente con molte teste, una bestia che nella mitologia greca viene chiamata Hydra. Nella mitologia greca, Ercole combatté contro l'Hydra in una palude della regione greca di Lerna. Ercole riuscì ad uccidere il mostro e la palude divenne un esteso campo fertile, adatto alla coltivazione di quanto poteva essere utile all'uomo.
I ricercatori, però, ritengono che la figura che si trova sull'ara non sia Ercole, ma Bargasos, che era considerato, dal mito, figlio di Ercole e di una donna di nome Barge. Un'antica città greca della Turchia venne chiamata Bargasa in onore proprio di Bargasos. A questo punto l'immagine raffigurerebbe, secondo gli studiosi, un confronto armato da cui sarebbe emerso il dio del fiume Harpasos. La zona dove scorre questo fiume, infatti, era considerata, in antico, simile alla palude di Lerna.
La scena che compare sull'altare è di difficile interpretazione. Forse rappresenta un figlio di Ercole di nome Bargasos che combatte contro una divinità fluviale di nome Harpasos, al quale l'altare è dedicato. Al momento in cui l'altare è stato scolpito, il fiume Akçai era conosciuto come Harpasos.
Vi è un'iscrizione dedicatoria, nella parte superiore dell'altare, che misura 0,61 metri di altezza e 0,45 di larghezza e che è ora custodito nel Museo di Aydin, in Turchia. La dedica suggerisce che chi ha dedicato l'altare, un certo Flavio Ouliades, credeva profondamente nel dio del fiume Harpasos che, in sogno, gli ha chiesto di dedicargli un altare. Flavio Ouliades ha accettato a patto che Harpasos rispondesse positivamente alle sue richieste.
Il guerriero nudo raffigurato sull'altare, indossa un casco con una cresta, ha un pugnale nella mano destra ed uno scudo rotondo nella sinistra. In basso a destra compare un serpente con molte teste, una bestia che nella mitologia greca viene chiamata Hydra. Nella mitologia greca, Ercole combatté contro l'Hydra in una palude della regione greca di Lerna. Ercole riuscì ad uccidere il mostro e la palude divenne un esteso campo fertile, adatto alla coltivazione di quanto poteva essere utile all'uomo.
I ricercatori, però, ritengono che la figura che si trova sull'ara non sia Ercole, ma Bargasos, che era considerato, dal mito, figlio di Ercole e di una donna di nome Barge. Un'antica città greca della Turchia venne chiamata Bargasa in onore proprio di Bargasos. A questo punto l'immagine raffigurerebbe, secondo gli studiosi, un confronto armato da cui sarebbe emerso il dio del fiume Harpasos. La zona dove scorre questo fiume, infatti, era considerata, in antico, simile alla palude di Lerna.
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