Uno dei mosaici restaurati della Chiesa della Natività (Foto: AP/Nasser Nasser) |
Dopo due anni di lavoro scrupoloso, gli esperti hanno completato la fase iniziale di un progetto di restauro della Chiesa della Natività a Betlemme, uno dei luoghi più sacri del Cristianesimo. Il progetto, parzialmente finanziato dai Palestinesi e portato avanti da un team di esperti Palestinesi ed internazionali, è il più grande restauro a cui sia stata sottoposta la chiesa in circa 600 anni. La rimozione di secoli di polvere ha rivelato mosaici e dato nuova luce ai colori. Anche se i Palestinesi sono in gran parte di religione musulmana, considerano la Chiesa un tesoro nazionale ed uno dei siti turistici più visitati del Paese.
La Chiesa della Natività si trova nella città biblica di Betlemme ed è stata voluta da Elena, madre dell'imperatore Costantino, al di sopra della grotta dove si dice che la Vergine Maria abbia dato alla luce Gesù. La chiesa, malgrado l'altissimo valore spirituale, è stata trascurata per secoli. Fino a due anni fa la pioggia penetrava attraverso il tetto gravemente danneggiato, minacciando le opere d'arte di valore inestimabile che si trovano al suo interno.
Nel 2013 l'Autorità palestinese ha preso le redini del finanziamento del recupero e del restauro al quale hanno contribuito la Chiesa Cattolica Romana, la Chiesa greco-ortodossa e armena e altre chiese, oltre a privati. La ristrutturazione dell'edificio religioso è stata condotta da un team di ingegneri, esperti in restauro e operai sia palestinesi sia italiani, questi ultimi della ditta Piacentini, specializzata nel restauro di siti storici, che ha lavorato su decine di ville, palazzi, chiese e monasteri sia in Italia che in Russia.
Nel corso degli ultimi due anni i restauratori hanno sostituito le travi in legno del tetto più danneggiate ed hanno predisposto una nuova copertura; hanno installato nuove finestre in legno che impediscono le infiltrazioni di acqua ed hanno restaurato migliaia di raffinate tessere musive. Mimmo Nucatola, che dirige gli esperti italiani che lavorano al ripristino dei mosaici, ritiene che le opere musive custodite nella chiesa sono un esempio unico, realizzato da mosaicisti qualificati alla fine del periodo delle crociate.
I mosaici, al momento dell'inizio dei lavori, erano talmente deteriorati che non era possibile vederne i colori e distinguerne nel figure rappresentate. Visitatori e pellegrini dovranno aspettare la fine del 2016 prima di poter ammirare le creature alate e i mosaici dai colori vivaci che sono stati restituiti alla primitiva bellezza.
Dopo aver completato il restauro e la pulitura dei mosaici nella navata centrale della chiesa, gli specialisti si stanno occupando di quelli presenti in un'altra area dell'edificio, dove stanno intervenendo sull'intonaco della parete. Gli operai e i restauratori si stanno occupando anche della facciata esterna in pietra e delle travi di legno. Tra i progetti vi è quello di installare un impianto per il microclima e per controllare la luce del sole, la temperatura e l'umidità all'interno della chiesa.
La chiesa cattolica, quella greco-armena e quella armena condividono la proprietà della chiesa e le spese per il restauro, in base ad un accordo del XIX secolo. Il restauro completo proseguirà attraverso fasi successive e si prevede che la durata completa sarà di tre anni. Alcuni interventi interesseranno i capitelli in pietra e le colonne della chiesa.
La Chiesa della Natività si trova nella città biblica di Betlemme ed è stata voluta da Elena, madre dell'imperatore Costantino, al di sopra della grotta dove si dice che la Vergine Maria abbia dato alla luce Gesù. La chiesa, malgrado l'altissimo valore spirituale, è stata trascurata per secoli. Fino a due anni fa la pioggia penetrava attraverso il tetto gravemente danneggiato, minacciando le opere d'arte di valore inestimabile che si trovano al suo interno.
Uno dei mosaici restaurati della Chiesa della Natività (Foto: AP/Nasser Nasser) |
Nel corso degli ultimi due anni i restauratori hanno sostituito le travi in legno del tetto più danneggiate ed hanno predisposto una nuova copertura; hanno installato nuove finestre in legno che impediscono le infiltrazioni di acqua ed hanno restaurato migliaia di raffinate tessere musive. Mimmo Nucatola, che dirige gli esperti italiani che lavorano al ripristino dei mosaici, ritiene che le opere musive custodite nella chiesa sono un esempio unico, realizzato da mosaicisti qualificati alla fine del periodo delle crociate.
I mosaici, al momento dell'inizio dei lavori, erano talmente deteriorati che non era possibile vederne i colori e distinguerne nel figure rappresentate. Visitatori e pellegrini dovranno aspettare la fine del 2016 prima di poter ammirare le creature alate e i mosaici dai colori vivaci che sono stati restituiti alla primitiva bellezza.
Dopo aver completato il restauro e la pulitura dei mosaici nella navata centrale della chiesa, gli specialisti si stanno occupando di quelli presenti in un'altra area dell'edificio, dove stanno intervenendo sull'intonaco della parete. Gli operai e i restauratori si stanno occupando anche della facciata esterna in pietra e delle travi di legno. Tra i progetti vi è quello di installare un impianto per il microclima e per controllare la luce del sole, la temperatura e l'umidità all'interno della chiesa.
La chiesa cattolica, quella greco-armena e quella armena condividono la proprietà della chiesa e le spese per il restauro, in base ad un accordo del XIX secolo. Il restauro completo proseguirà attraverso fasi successive e si prevede che la durata completa sarà di tre anni. Alcuni interventi interesseranno i capitelli in pietra e le colonne della chiesa.
Esperti di restauro lavorano sul tetto della Chiesa della Natività (Foto: AP/Nasser Nasser) |
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