Alcuni gioielli in argento trovati vicino Montana, nel nordovest della Bulgaria (Foto: National Museum of History, Sofia) |
Un tesoro composto di gioielli in argento sepolti intorno al 1680 durante la più grande ribellione dei cattolici bulgari contro l'impero Ottomano, è stato trovato nei pressi della città di Montana, nel nordovest della Bulgaria.
Il tesoro è stato consegnato dagli abitanti del luogo al Museo Nazionale di Storia di Sofia. Il tesoro è composto da una dozzina di ornamenti femminili risalenti al XVII secolo ed è molto probabile che sia stato nascosto durante la rivolta contro l'impero Ottomano. Nel 1396 l'impero bulgaro fu conquistato dagli invasori turchi ottomani, che iniziarono un periodo storico conosciuto con il nome di Giogo Ottomano che durò fino alla Liberazione Nazionale dell Bulgaria nel 1878 (nel 1912 per alcune regioni).
Durante questo periodo gli haiduti bulgari misero in atto una serie di azioni di guerriglia e diverse grandi rivolte tese a rovesciare l'impero Ottomano. Rivolte che si conclusero con la vittoria degli Ottomani e una feroce repressione dei rivoltosi. Una di queste rivolte è quella di Chiprovtsi, dal nome della città che ne fu base, nel nordovest della Bulgaria, un fiorente centro cattolico romano dell'epoca. La rivolta scoppiò dopo che l'esercito dell'impero austriaco ebbe preso Belgrado durante la Grande Guerra turca (1683-1689), con gli insorti che speravano nell'aiuto delle truppe austriache. La battaglia decisiva avvenne nell'ottobre del 1688 nei pressi dell'attuale città di Montana che, all'epoca, era conosciuta come Kutlovitsa, dove in questi giorni è stato rinvenuto il tesoro.
Si pensa che il tesoro sia stato sepolto durante la fuga della locale popolazione dalle violenze delle truppe ottomane. Del tesoro fanno parte una tiara, due ornamenti per la fronte, un paio di orecchini, due anelli ed altri oggetti tutti realizzati in argento. Forse si trattava di un patrimonio di famiglia. Prima di essere sepolti, gli oggetti vennero avvolti in una borsa di cuoio di cui si sono trovati i resti decomposti. Gli oggetti sono, probabilmente, opera di uno dei tanti fabbri che lavoravano metalli preziosi nella città di Chiprovtsi, noti in tutta l'Europa orientale. Per la creazione di questi gioielli, l'ignoto fabbro si servì di tecniche di lavorazione del metallo piuttosto complesse come la filigrana e la granulazione, con tracce di niello e una copertura simile al vetro, colorata di verde. La regione di Chiprovtsi era nota per le sue miniere d'argento, molto sfruttate nel XVI e XVII secolo.
Il tesoro è stato consegnato dagli abitanti del luogo al Museo Nazionale di Storia di Sofia. Il tesoro è composto da una dozzina di ornamenti femminili risalenti al XVII secolo ed è molto probabile che sia stato nascosto durante la rivolta contro l'impero Ottomano. Nel 1396 l'impero bulgaro fu conquistato dagli invasori turchi ottomani, che iniziarono un periodo storico conosciuto con il nome di Giogo Ottomano che durò fino alla Liberazione Nazionale dell Bulgaria nel 1878 (nel 1912 per alcune regioni).
Durante questo periodo gli haiduti bulgari misero in atto una serie di azioni di guerriglia e diverse grandi rivolte tese a rovesciare l'impero Ottomano. Rivolte che si conclusero con la vittoria degli Ottomani e una feroce repressione dei rivoltosi. Una di queste rivolte è quella di Chiprovtsi, dal nome della città che ne fu base, nel nordovest della Bulgaria, un fiorente centro cattolico romano dell'epoca. La rivolta scoppiò dopo che l'esercito dell'impero austriaco ebbe preso Belgrado durante la Grande Guerra turca (1683-1689), con gli insorti che speravano nell'aiuto delle truppe austriache. La battaglia decisiva avvenne nell'ottobre del 1688 nei pressi dell'attuale città di Montana che, all'epoca, era conosciuta come Kutlovitsa, dove in questi giorni è stato rinvenuto il tesoro.
Si pensa che il tesoro sia stato sepolto durante la fuga della locale popolazione dalle violenze delle truppe ottomane. Del tesoro fanno parte una tiara, due ornamenti per la fronte, un paio di orecchini, due anelli ed altri oggetti tutti realizzati in argento. Forse si trattava di un patrimonio di famiglia. Prima di essere sepolti, gli oggetti vennero avvolti in una borsa di cuoio di cui si sono trovati i resti decomposti. Gli oggetti sono, probabilmente, opera di uno dei tanti fabbri che lavoravano metalli preziosi nella città di Chiprovtsi, noti in tutta l'Europa orientale. Per la creazione di questi gioielli, l'ignoto fabbro si servì di tecniche di lavorazione del metallo piuttosto complesse come la filigrana e la granulazione, con tracce di niello e una copertura simile al vetro, colorata di verde. La regione di Chiprovtsi era nota per le sue miniere d'argento, molto sfruttate nel XVI e XVII secolo.
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