Veduta aerea del sito di Tel Gezer (Foto: telgezer.com) |
Una rara cache di oggetti d'oro e d'argento risalenti a 3600 anni fa è stata trovata a Tel Gezer, sito canaanita d'Israele. Tra i reperti vi sono figurine rappresentanti le controparti cananee della divinità accadica Ishtar, dea della fertilità, del sesso, dell'amore e della guerra e del dio della luna. Gli oggetti si trovavano in un vaso d'argilla, nelle fondazioni di un edificio e questo ha indotto gli archeologi a pensare che gli oggetti siano stati deposti come offerta alle divinità affinché benedicessero l'edificio.
Sul luogo stanno scavando gli archeologi guidati dal Dottor Tsvika Tsuk. Gezer era una città chiave, all'epoca della Bibbia, situata lungo la strada costiera che collegava l'Egitto alla Mesopotamia. Tra le altre scoperte importanti vi è un ciondolo in argento ed uno scarabeo in una lunetta d'oro di epoca Hyksos (1650 a.C. circa). Gli scavi nel Parco Nazionale di Tel Gezer, nel centro di Israele, sono condotti dalla Israel Nature and Parks Authority e dal New Orleans Baptist Theological Seminary, sotto l'egida della Israel Antiquities Authority.
Il ciondolo in argento è composto da un disco con un rilievo raffigurante una stella ad otto punte con il nucleo centrale prominente. Al bordo del disco vi sono due cilindri che venivano fissati a una catena, sui quali è stata posta una mezzaluna. E' l'esempio meglio conservato mai trovato in Israele di un pendente del genere.
I gioielli erano posti all'interno di un vaso di argilla con coperchio ed avvolto in un tessuto che è stato identificato come lino e che ha lasciato un'impronta su parte del ritrovamento. Il vaso si trovava nelle fondamenta di una stanza, forse offerta agli dèi che dovevano benedire l'edificio.
Durante la stagione estiva degli scavi è stato scoperto, a Gezer, un sontuoso edificio dell'epoca di Salomone, anche se non sono state trovate prove che i re israeliti abbiano vissuto in questo luogo. E' stata trovata anche ceramica filistea. Nel 2013 gli archeologi, inoltre, hanno annunciato la scoperta di una città cananea risalente all'Età del Bronzo, intorno al XIV secolo a.C., sotto i ruderi della Gezer cananea. Tra i reperti rinvenuti in questo strato vi sono vasi in ceramica, una cache di sigilli cilindrici e un grande scarabeo con il cartiglio di re Amenhotep III.
Sul luogo stanno scavando gli archeologi guidati dal Dottor Tsvika Tsuk. Gezer era una città chiave, all'epoca della Bibbia, situata lungo la strada costiera che collegava l'Egitto alla Mesopotamia. Tra le altre scoperte importanti vi è un ciondolo in argento ed uno scarabeo in una lunetta d'oro di epoca Hyksos (1650 a.C. circa). Gli scavi nel Parco Nazionale di Tel Gezer, nel centro di Israele, sono condotti dalla Israel Nature and Parks Authority e dal New Orleans Baptist Theological Seminary, sotto l'egida della Israel Antiquities Authority.
Il ciondolo in argento è composto da un disco con un rilievo raffigurante una stella ad otto punte con il nucleo centrale prominente. Al bordo del disco vi sono due cilindri che venivano fissati a una catena, sui quali è stata posta una mezzaluna. E' l'esempio meglio conservato mai trovato in Israele di un pendente del genere.
I gioielli erano posti all'interno di un vaso di argilla con coperchio ed avvolto in un tessuto che è stato identificato come lino e che ha lasciato un'impronta su parte del ritrovamento. Il vaso si trovava nelle fondamenta di una stanza, forse offerta agli dèi che dovevano benedire l'edificio.
Durante la stagione estiva degli scavi è stato scoperto, a Gezer, un sontuoso edificio dell'epoca di Salomone, anche se non sono state trovate prove che i re israeliti abbiano vissuto in questo luogo. E' stata trovata anche ceramica filistea. Nel 2013 gli archeologi, inoltre, hanno annunciato la scoperta di una città cananea risalente all'Età del Bronzo, intorno al XIV secolo a.C., sotto i ruderi della Gezer cananea. Tra i reperti rinvenuti in questo strato vi sono vasi in ceramica, una cache di sigilli cilindrici e un grande scarabeo con il cartiglio di re Amenhotep III.
Fonte:
haaretz.com
haaretz.com
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