Monete con la dicitura TIATI (Foto: teanum.com) |
Il nome è tramandato, dalle fonti antiche, in due forme diverse. Il nome Tiati è documentato nelle monete d'argento e di bronzo del IV-III secolo a.C., con leggenda in lingua osca, cui si collega la variante Teate, riportata da alcune fonti letterarie più tardi. La seconda forma, Teanum Apulum, è molto più diffusa ed è attestata dalla metà del I secolo a.C., per distinguere la città dai centri omonimi dei Sidicini (Teano in Campania) e dei Marrucini (Chieti). Viene menzionata con questo nome anche da Cicerone. Alcuni studiosi ritengono che la forma Teate-Tiati sia di origine osca, mentre altri ritengono che Teanum sia la forma sannitizzata e Tiati quella originaria daunia.
Tomba in laterizi di Teanum Apulum (Foto: Archeologia Viva) |
L'abitato si articola in modo più complesso verso la fine del VII secolo a.C., quando alle capanne si sostituiscono strutture abitative più complesse con fondazioni in pietra e pareti in mattoni crudi e legno. Dalla fine del VI e fino al I secolo a.C., un ruolo determinante è assunto dai luoghi di culto sorti lungo i tratturi. Uno di questi è stato riportato alla luce lungo il percorso di transumanza noto come Regio Tratturo. Si tratta di un edificio fondato nel VI secolo a.C., con pregevoli statue di culto fittili e raffinate decorazioni architettoniche che alludono fortemente all'influenza degli Etruschi di Capua.
Corona in lamina d'oro provenienti da Teanum Apulum (Foto: drago.liferesult.it) |
Poco distante da questa sepoltura è venuta alla luce una tomba a fossa foderata da lastroni in pietra. Si tratta di una deposizione femminile, in cui compaiono, quali parte del corredo funebre, diversi ornamenti personali: un bracciale, un'armilla e un torques in bronzo, una fibula in ferro e un grande cerchio in ferro. Del corredo fanno parte anche vasi, una brocca prodotta ad Herdonia e un attingitoio che hanno permesso di datare la tomba alla metà del VI secolo a.C.
Tomba con dromos dal territorio di Civitate (Foto: drago.liferesult.it) |
Il florido periodo di Tiati è testimoniato da una tomba a camera del III secolo a.C., la Tomba degli Ori, scoperta nel 1952 e destinata a più defunti. Il corredo è composto da due corone in lamina d'oro, un anello in oro con castone in pasta vitrea inciso con la figura di Ercole, un balsamario in argento e una coppia di anfore da trasporto. Di particolare interesse anche una tomba a grotticella del IV secolo a.C., scoperta durante i lavori per un acquedotto rurale, dove sono state rinvenute tracce di cenere e legni combusti pertinenti una pira innalzata per il rituale di sepoltura. Questa sepoltura rappresenta un mutamento del rituale funerario daunio, che all'inumazione affianca ora la semicremazione.
La battaglia di Canne del 216 a.C. segna l'inizio della romanizzazione definitiva di Teanum Apulum, portata a compimento nel II secolo a.C. con l'istituzione di un municipium e l'ascrizione dello stesso alla gens Cornelia. Nella divisione augustea dell'Italia, la città appare inclusa nella Regio II Apulia et Calabria. Nel IV secolo d.C. il territorio di Teanum Apulum entra a far parte della nuova provincia del Samnium. Comincia un periodo, per la cittadina, di forte attività edilizia che porta all'edificazione, tra gli altri monumenti, di mura (I secolo a.C.), di una basilica e di necropoli extraurbane, di cui sono noti cippi e stele, a dimostrazione della persistenza di nuclei rurali e ville rustiche durante l'età imperiale.
Nell'XI secolo viene fondata, da parte del catapano Basilio Bojoannes, la città di Civitate, centro fortificato bizantino lungo la frontiera con il principato longobardo di Benevento. Civitate sorge in un punto strategico dell'area urbana di Teanum che, però, non è chiaro se fosse ancora parzialmente abitato o del tutto abbandonato. Nei pressi di Civitate si svolse, il 18 giugno 1053, una battaglia decisiva per le sorti dell'Italia meridionale: i Normanni sconfissero l'esercito di papa Leone IX e presero prigioniero lo stesso papa.
Fonti:
liberamente tratto da "Archeologia Viva" di settembre-ottobre 2016
emeroteca.provincia.brindisi.it
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