Un grande ambiente di circa nove metri di altezza per otto di larghezza, con decorazioni magnifiche tra mosaici, paste vitree, pietre preziose e marmi "del tutto simili a quelle della Domus Aurea". E in effetti, la pregiata residenza costruita nel I secolo dal console Elio Lamia nell'area occupata oggi da piazza Dante fu annessa da Nerone e divenne parte della sua reggia. Dopo duemila anni, una delle sale degli Horti Lamiani, dal nome del loro proprietario, potrebbe uscire dai sotterranei e arrivare direttamente in piazza Dante.
Opus sectile dal pavimento della galleria degli Horti Lamiani (Foto: Wikimedia Commons) |
Venere Esquilina, Musei Capitolini (Foto: Wikipedia) |
Per la dimensione estesa dell'aula si è scelto di non posizionarla esattamente al centro della piazza, perché avrebbe avuto un grosso impatto sul fronte dell'edificio delle Poste, che ha, comunque, una sua importanza. La struttura antica, ha spiegato l'architetto della Soprintendenza Stefano Borghini, "sarà leggermente decentrata, seguendo quella indicazione che ci viene dall'archeologia stessa". Accanto, il progetto prevede una struttura "che al momento è stata pensata in vetro, ma è un'idea primordiale", che verrà usata come sala multimediale, "un luogo dove la storia dell'area, e quindi dell'edificio, potrà essere contestualizzata anche virtualmente attraverso nuove tecnologie".
Nel passaggio tra l'età repubblicana e quella imperiale, "due grandi personalità che erano Mecenate e Lamia, costruirono delle residenze sul modello greco, gli Hori, che sono dei palazzi straordinari con dei grandi giardini, con le caratteristiche di una villa di campagna ma dentro la città", ha spiegato l'archeologa Mirella Serlorenzi, responsabile degli scavi. "Una volta passate all'impero, questi Horti vengono inclusi da Nerone nella Domus Aurea che, così, arrivava fino all'Esquilino".
Parte degli Horti Lamiani (Foto: Ansa.it) |
Oltre alla sistemazione dell'aula in piazza Dante, la Soprintendenza ha pensato anche alla musealizzazione dei reperti ritrovati durante gli scavi. "Stiamo mettendo a punto anche un'app che si chiamerà "Tra Esquilino e Viminale", per raccontare la storia di questa parte della città. I finanziamenti per la delocalizzazione dell'aula in piazza Dante "saranno sicuramente statali". I lavori del palazzo ex Poste verranno completati tra due anni, "e a quel punto i tempi di ricollocazione dell'aula antica non saranno inferiori ad un anno".
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