giovedì 25 aprile 2019

Un'iscrizione svela il destino incompiuto di Carchemish

Carchemish, resti dell'antica città (Foto: gazianteptur.com)
Sargon II, sovrano della Mesopotamia, aveva pensato di fare di Charchemish la capitale occidentale dell'Assiria. In un articolo pubblicato sul Journal of Near Eastern Studies, Gianni Marchesi, ricercatore dell'Università di Bologna, ha tradotto un'iscrizione recentemente scoperta presso le rovine di Charchemish.
L'iscrizione risale al 713 a.C. circa e riporta i dettagli della conquista, dell'occupazione e della riorganizzazione voluta da Sargon per la città di Carchemish. Secondo l'iscrizione la città venne letteralmente ricostruita con rituali e cerimoniali solitamente riservati alle dimore reali delle capitali dell'epoca. Il testo allude alla volontà di Sargon di fare di Carchemish la capitale occidentale dell'Assiria.
Carchemish, parte delle rovine della città (Foto: orientlab.net)
L'iscrizione è stata rinvenuta, nel 2015, su frammenti provenienti da tre cilindri di argilla differenti durante la missione archeologica italo-turca a Carchemish, condotta dall'archeologo Nicolò Marchetti. L'antica città, ora in rovina, si trova sul fiume Eufrate, al confine tra la Siria e la Turchia.
Gianni Marchesi ha analizzato e tradotto le righe, trentotto in totale, dei frammenti di cilindri in argilla, scritte in accadico, utilizzando come riferimento la letteratura accademica ed altri reperti assiri inscritti, al fine di riempire i vuoti del testo. Nessuna riga del testo è completamente integra.
"Anche così, possiamo cogliere molto del testo originale, che si rivela molto istruttivo", ha scritto Marchesi. "Infatti, a differenza di altri cilindri di Sargon, che contengono iscrizioni di riepilogo relativamente standardizzate o resoconti annalistici degli eventi del regno, il cilindro di Carchemish ci fornisce un'iscrizione del tutto nuova, dove si tratta esclusivamente delle città appena conquistate sull'Eufrate in uno stile letterario altamente elaborato".
Nell'iscrizione Sargon racconta il tradimento del re ittita di Carchemish, Pirisi. Sargon invade, allora, Carchemish, deporta Pirisi ed i suoi sostenitori, distrugge il palazzo reale, si appropria del tesoro del re e incorpora nelle sue milizie i soldati del regno. Dopo aver precedentemente bloccato la fornitura di acqua a Carchemish, Sargon riattiva il sistema di irrigazione e fa piantare frutteti e giardini botanici: "Ho fatto il profumo della città più dolce di quello di una foresta di cedri", dichiara.
Inoltre, durante la cerimonia di inaugurazione, Sargon riceve doni dalle province assire ed i relativi sacrifici alle divinità. "Ho invitato nel mio palazzo i miei governanti di Karhuha e Kubaba. (Essi) hanno offerto forti montoni di stalla, oche, anatre e uccelli che volano in cielo". Marchesi è stato colpito dall'attenzione che Sargon ha dedicato a Carchemish, in particolare dalla elaborata cerimonia di inaugurazione e dalla costruzione degli orti botanici, entrambi segni chiari non di una tipica capitale di provincia ma di un palazzo reale.
"Per la sua posizione strategica e per il suo glorioso passato Carchemish aveva pieno diritto di diventare una sorta di capitale occidentale dell'impero assiro, un luogo perfetto in cui ammirare la grandezza dell'Assiria e dal quale controllare la parte occidentale e nordoccidentale dell'Impero", scrive Marchesi. Tuttavia questa visione di Carchemish fu di breve durata: la città non è più menzionata dai successori di Sargon. "La morte imprevedibile ed improvvisa di Sargon sul campo di battaglia di Tabal ha probabilmente arrestato il processo di crescita ed il destino glorioso di Carchemish che non attirò più l'interesse dei re assiri suoi successori", conclude Marchesi.

Fonte:
heritagedaily.com

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