venerdì 29 novembre 2019

Pompei, riaprono alcune domus importanti

Pompei, domus di Leda e del cigno (Foto: Il Giornale del Restauro)
Le grandi Terme centrali di Pompei, che l'eruzione del 79 d.C. ha congelato in una fase ancora di cantiere, chiuse da decenni al pubblico, il lusso e le meraviglie della Casa degli Amorini Dorati, sottoposta da mesi a necessarie manutenzioni e, infine, l'affresco di Leda e il cigno, mai visto prima. A Pompei si chiude una stagione di lavori per la messa in sicurezza che è stata anche generosissima di nuovi ritrovamenti e si aprono al pubblico luoghi e ambienti nuovi e pieni di fascino.
L'accessibilità a via del Vesuvio e agli edifici che vi si affacciano permetterà al pubblico di ammirare, per la prima volta, la domus di Leda e il cigno, rinvenuta nel corso degli scavi alla Regio V e il complesso delle Terme centrali che, al momento dell'eruzione del 79 d.C., aveva ancora lavori in corso per il terremoto degli anni precedenti, mai finora accessibile e in cui ci sono stati interventi di restauro.
Pompei, domus degli Amorini Dorati (Foto: Wikimedia Commons)
E ancora si potrà finalmente visitare la Casa degli Amorini Dorati, che prende il nome da medaglioni affrescati con amorini alati d'oro. Si tratta di una delle più eleganti abitazioni di età imperiale che si sviluppa intorno allo scenografico peristilio, con giardino del raro tipo rodio, cioè con un lato munito di colonne di maggiore altezza sormontate da un frontone, che conferiva un'aura di sacralità agli ambienti che vi si affacciavano. La religiosità del peristilio è sottolineata anche dalla presenza di ben due luoghi di culto: un'edicola ed un sacello. L'edicola del larario era destinata al culto domestico tradizionale, mentre il sacello particolare era destinato al culto delle divinità egizie ritratte nei dipinti: Anubi, dio dei morti con testa di sciacallo, Arpocrate, dio bambino figlio di Iside, la stessa Iside ed infine Serapide, dio guaritore. Accanto vi sono oggetti del culto isiaco di cui il proprietario era, forse, un sacerdote. Graffiti e un anello-sigillo indicato il proprietario in Cnaeus Poppaeus Habitus, imparentato con Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone.
Per il direttore del Parco Archeologico, Massimo Osanna, al suo secondo mandato, Pompei "è un sistema di relazioni, un fluire incessante di cambiamenti, un laboratorio di sperimentazioni, emozioni e conoscenza".
"Negli ultimi cinque anni Pompei è diventato un modello di efficace gestione, riconosciuto dalla stessa Commissione Europea, che ha permesso di superare con successo una stagione difficile". Così il ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini. "Si tratta di un modello virtuoso di impiego di risorse europee che nell'arco di tempo di diversi anni ha permesso di mettere in sicurezza e restaurare parte importante dell'antica città, realizzare un percorso accessibile a tutti, dotare il sito archeologico di copertura WiFi e di dare avvio a una nuova, felice stagione di scavi che sta portando a importanti scoperte".

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