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Chieti, lo scavo dal quale è emersa la necropoli (Foto: Soprintendenza Archeologia e Belle Arti) |
La Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Chieti e Pescara, ha annunciato di aver scoperto una sepoltura dalla forma insolita, quasi quadrangolare, definita perimetralmente da lastre e blocchi di arenaria.
Si tratta di una struttura funeraria grande il doppio delle normali sepolture ed appare finora unica nel suo contenuto: i resti di una donna di piccole proporzioni ma di struttura robusta. La donna era accompagnata nell'aldilà da una ricca serie di vasi in bronzo e ceramica, questi ultimi di importazione. Le tracce delle vesti dalle quali la defunta era ricoperta erano decorati con fibule, elementi in bronzo, vasi invetriati e amuleti.
La sepoltura occupa il lato meridionale della fossa di inumazione ed è rivolta verso ovest. Nella metà settentrionale, a destra dell'inumazione, erano stati sistemati e deposti gli oggetti del ricco corredo funebre.
Una volta terminato lo scavo, lo studio dei materiali, le analisi antropologiche e quelle svolte sui contenuti dei vari vasi, potranno dare altre risposte circa l'epoca alla quale risale la necropoli nella quale era inserita la sepoltura della donna.
Secondo i ricercatori la sepoltura risale all'epoca ellenistica (IV-III secolo a.C.) ed è riaffiorata dagli scavi di piazza San Giustino. I ritrovamenti effettuati in questi anni suggeriscono una realtà ricca, con una società ed un'economia basate su contatti con altri ambiti e conseguenti importazioni, ricettiva ad apporti esterni.
Si tratta di una struttura funeraria grande il doppio delle normali sepolture ed appare finora unica nel suo contenuto: i resti di una donna di piccole proporzioni ma di struttura robusta. La donna era accompagnata nell'aldilà da una ricca serie di vasi in bronzo e ceramica, questi ultimi di importazione. Le tracce delle vesti dalle quali la defunta era ricoperta erano decorati con fibule, elementi in bronzo, vasi invetriati e amuleti.
La sepoltura occupa il lato meridionale della fossa di inumazione ed è rivolta verso ovest. Nella metà settentrionale, a destra dell'inumazione, erano stati sistemati e deposti gli oggetti del ricco corredo funebre.
Una volta terminato lo scavo, lo studio dei materiali, le analisi antropologiche e quelle svolte sui contenuti dei vari vasi, potranno dare altre risposte circa l'epoca alla quale risale la necropoli nella quale era inserita la sepoltura della donna.
Secondo i ricercatori la sepoltura risale all'epoca ellenistica (IV-III secolo a.C.) ed è riaffiorata dagli scavi di piazza San Giustino. I ritrovamenti effettuati in questi anni suggeriscono una realtà ricca, con una società ed un'economia basate su contatti con altri ambiti e conseguenti importazioni, ricettiva ad apporti esterni.
Fonti:
archaeologynewsnetwork.blogspot.com
ilcentro.it
archaeologynewsnetwork.blogspot.com
ilcentro.it
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