domenica 9 luglio 2023

Francia, un tessuto ricamato con fili d'oro...

Francia, frammenti del tessuto con fili d'oro
(Foto: Fabienne Médard / Anatex)
Le indagini archeologiche in corso nella città romana di Augusodunum (attuale Autun, Saone-et-Loire) e nella sua necropoli tardoantica, situata nei pressi della chiesa paleocristiana di Sain-Pierre-l'Estrier, da parte dell'INRAP (Istituto Nazionale francese di Ricerca Archeologica Preventiva), in collaborazione con il Servizio Archeologico della città di Autun, iniziati nel 2020, hanno portato alla luce più di 230 sepolture, databili tra il III e il V secolo d.C. Allo stato attuale delle ricerche, quelle di IV secolo d.C. sono in quantità maggiore. Tra queste, in una bara di piombo, è stato rinvenuto un drappo funebre color porpora, ricamato con fili d'oro.
Nel corso del tempo, la bara si è riempita di terra e il drappo, che doveva coprire il corpo del defunto fino al collo, si è amalgamato con essa. Gli archeologi, per recuperare le fibre evitandone il degrado, hanno dovuto refrigerare il terreno in cui è stato rinvenuto il drappo, sottoposto poi all'esame della tomodensiometria presso il laboratorio Cetso di Rennes. Per estrarre le fibre dal terreno, è stato necessario farlo seccare in modo lento, un processo durato circa un anno. Purtroppo le fibre organiche si sono scarsamente conservate.
Le decorazioni con filo d'oro, minuziose e precise, rimandano alla lavorazione degli arazzi e sono di tipo curvilineo presentando una trama di tipo geometrico e di tipo vegetale/floreale. Il drappo funebre rientra, probabilmente, tra i più grandi mai scoperti finora.
La città di Augustodunum, "forte di Augusto", fu fondata dall'imperatore nel 13 a.C. come nuova capitale degli Edui, una tribù celtica alleata dei Romani già dal 121 a.C. Essa divenne uno dei centri più importanti della Gallia, possedendo circa 7 chilometri di cinta muraria, il teatro più grande di tutta la Gallia, un anfiteatro, quartieri manifatturieri, terme pubbliche, un foro, diversi templi, luoghi per il rito cristiano e abitazioni riccamente decorate.
La necropoli tardoantica ha restituito un quadro variegato dei suoi abitanti. Sono stati portati alla luce mausolei, sepolture a tegole, sarcofagi in arenaria e bare in piombo. Una diversità che comprende anche il credo religioso, quale si evince dalle fonti letterarie, nelle quali sono nominati, agli inizi del IV secolo, sia gli dei che Cristo. Tra gli oggetti rinvenuti: spilloni in ambra, vaghi in vetro colorato, fibbie in rame, ornamenti per capelli, altri frammenti di stoffa di colore violaceo, forse porpora, e un'eccezionale coppa diatreta, contenitore di lusso in uso dal IV secolo d.C., di cui si conservano, in tutto, una cinquantina di esemplari, contando sia i frammenti che i rarissimi esemplari integri.

Fonte:
mediterraneoantico.it


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