martedì 21 luglio 2009

L'isola dimenticata



Aristobulo, vissuto nel 150 a.C. circa, afferma che Alessandro Magno volle chiamare quest'isola Icaro, poichè gli ricordava Ikaria, piccola isola dell'Egeo che Omero citava come uno dei luoghi di nascita di Dioniso.
Su quest'isola, si dice, sbarcò Nearco, uno dei generali più noti del grande macedone.
Certo è che gli scavi hanno rilevato la presenza di strutture ellenistiche soprattutto una cittadella. Forse, chissà, lo scalo della flotta greca diretta in India.
Le mappe portoghesi del Settecento chiamavano il luogo Ilha de aguada, dal momento che vi si trovava l'acqua necessaria alle navi che qui si rifornivano. Ora appare come una lingua di terra piatta e deserta, ma vecchie foto mostrano mandrie al pascolo, coltivazioni e pozzi, confermando la feracità di questi venticinque chilometri quadrati di terra a soli venti chilometri dalla costa del Kuwait.
I primi scavi risalgono al 1958, quando una squadra di archeologi danesi si interessò di sapere se Failaka (questo è il nome dell'isola) potesse essere l'isola citata dallo storico greco Arriano Flavio nella sua Anabasi di Alessandro. Un'isola ricca di templi e santuari dedicati a Febo, Artemide e Poseidone.
Già nel 1937, in prossimità della residenza estiva dello sceicco Ahmad (sopra un'altura che si affaccia su un villaggio dell'Età del Bronzo), era stata ritrovata una pietra con un'iscrizione greca datata al II secolo a.C., che oggi si trova al Museo Nazionale di Kuwait City. L'iscrizione parla di un certo Soteles, cittadino ateniese, e dei soldati di stanza in loco che dedicavano quella stele a Zeus, Poseidone ed Artemide.
Un'altra scoperta fu un possibile legame tra il Maqam Al Khidhir, edificio del XII secolo d.C., dove le donne si recavano a chiedere di poter avere figli, ed un santuario molto più antico, datato al I millennio a.C., dedicato ad Ishtar, dea della fertilità.
Gli scavi riportarono alla luce reperti del 2500-2000 a.C., tra cui 400 sigilli, incisi sull'isola con effigi di animali, alberi, figure umane e geometriche. Furono ritrovati anche scarabei egiziani, giare, utensili, armi e gioielli. Interessantissimo è stato il rinvenimento di tredeici monete d'argento del periodo del re seleucide Antioco III il Grande (223-187 a.C.). All'età ellenistica appartengono anche raffigurazioni di Aphrodite, statuette votive, lucerne, utensili, altre statuette di regnanti ed una testina in cui si può riconoscere l'effige di Alessandro Magno.
La scoperta più emozionante, però, è datata 1960, quando venne riportata alla luce una stele greca che recava disposizioni in materia di amministrazione pubblica, compresa l'esenzione dalle tasse degli abitanti. Un tempo questa stele doveva essere murata nel basamento del tempio di Artemide "Anaxarchos saluta gli abitanti di Ikaro", si legge nella prima delle 44 righe.

Nessun commento:

Egitto trovato il busto di una statua di Ramses scoperta nel 1930

Egitto, il busto di Ramses II appena rivenuto (Foto: finestresullarte.info) Un team di archeologi egiziani e di ricercatori dell'Univers...