Gli scavi a Nea Paphos |
Una squadra di archeologi australiani hanno annunciato di aver completato gli scavi a Nea Paphos, dove hanno scoperto delle mura medioevali, costruite sulla cima di un antico teatro ed hanno esplorato una fontana per l'acqua a poca distanza.
La squadra era composta da circa venti archeologi dell'Università di Sidney. Per tutto il periodo dello scavo è stato anche tenuto un blog che dava conto del progredire dello scavo. A Nea Paphos sorgeva, in epoca ellenistica e romana, la capitale dell'isola.
Il teatro fu costruito nel 300 a.C. circa, quando fu fondata la capitale dell'isola. I terremoti del IV secolo d.C. posero fine alla vita della città. Gli archeologi hanno esplorato anche un ninfeo, costruito probabilmente intorno al I secolo d.C., che forniva agli abitanti della capitale dell'isola acqua potabile. Il ninfeo era vicino alla porta nord-orientale della cità, vicino all'ingresso principale del teatro.
Il sito archeologico, tra gli altri, conserva i resti della Casa di Dioniso e della Casa di Orfeo, case del periodo greco-romano, disposte attorno ad una corte centrale e la Villa di Teseo, costruita sulle rovine di abitazioni del periodo precedente a quello ellenistico e romano. L'agorà di Nea Paphos, di cui sono visibili ancora le fondazioni, conserva una delle più grandi basiliche del IV secolo d.C. e un castello bizantino.
I primi insediamenti dell'isola sono stati datati all'epoca neolitica, dagli inizi del VII millennio a.C.. Un capitolo importante fu, senza dubbio, quello ellenistico, quando i sovrani ciprioti, aiutati da Alessandro Magno, si liberarono dalla dominazione persiana. Alla morte del macedone, l'isola fu contesa da Tolomeo e Antigono. Una personalità di spicco dell'epoca fu re Nicocle di Paphos, della famiglia dei Kinriadi, che acquistarono molto potere alla sua morte.
Nicocle trasferì il trono da Paleapaphos a Nea Paphos, dove edificò un tempio ad Artemis Agrotera. Morto Nicocle Cipro, seppure tra molte difficoltà, riuscì a sottrarre l'isola alle mire straniere. Dal 294 a.C. Tolomeo I Soter conquistò l'isola, che rimase in mano dei Tolomei fino al 58 a.C., quando divenne provincia romana.
La squadra era composta da circa venti archeologi dell'Università di Sidney. Per tutto il periodo dello scavo è stato anche tenuto un blog che dava conto del progredire dello scavo. A Nea Paphos sorgeva, in epoca ellenistica e romana, la capitale dell'isola.
Il teatro fu costruito nel 300 a.C. circa, quando fu fondata la capitale dell'isola. I terremoti del IV secolo d.C. posero fine alla vita della città. Gli archeologi hanno esplorato anche un ninfeo, costruito probabilmente intorno al I secolo d.C., che forniva agli abitanti della capitale dell'isola acqua potabile. Il ninfeo era vicino alla porta nord-orientale della cità, vicino all'ingresso principale del teatro.
Il sito archeologico, tra gli altri, conserva i resti della Casa di Dioniso e della Casa di Orfeo, case del periodo greco-romano, disposte attorno ad una corte centrale e la Villa di Teseo, costruita sulle rovine di abitazioni del periodo precedente a quello ellenistico e romano. L'agorà di Nea Paphos, di cui sono visibili ancora le fondazioni, conserva una delle più grandi basiliche del IV secolo d.C. e un castello bizantino.
I primi insediamenti dell'isola sono stati datati all'epoca neolitica, dagli inizi del VII millennio a.C.. Un capitolo importante fu, senza dubbio, quello ellenistico, quando i sovrani ciprioti, aiutati da Alessandro Magno, si liberarono dalla dominazione persiana. Alla morte del macedone, l'isola fu contesa da Tolomeo e Antigono. Una personalità di spicco dell'epoca fu re Nicocle di Paphos, della famiglia dei Kinriadi, che acquistarono molto potere alla sua morte.
Nicocle trasferì il trono da Paleapaphos a Nea Paphos, dove edificò un tempio ad Artemis Agrotera. Morto Nicocle Cipro, seppure tra molte difficoltà, riuscì a sottrarre l'isola alle mire straniere. Dal 294 a.C. Tolomeo I Soter conquistò l'isola, che rimase in mano dei Tolomei fino al 58 a.C., quando divenne provincia romana.
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