Uno dei reperti vascolari in mostra ai Musei Capitolini |
Sarà visibile, dall'11 marzo prossimo, presso i Musei Capitolini, la mostra "Feste, danze e furori: dal corteo dionisiaco al carnevale. Recuperi archeologici della Guardia di Finanza". La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico-Sovraintendenza ai Beni Culturali e dal Comitato per il Carnevale Romano.
La mostra propone alcuni dei riti dell'antica Roma, tra i quali i Saturnalia e i Baccanalia che, nel corso dei secoli, hanno costituito il substrato dell'attuale Carnevale. Il percorso espositivo si dipana tra circa 20 reperti archeologici, frammenti di affreschi, kylix, anfore e vasi risalenti quasi tutti ad un periodo compreso tra il VI secolo a.C. e il I secolo d.C.Verrà esposto, inolte, per la prima volta al pubblico, un insieme di vasi e manufatti recuperati attraverso la lunga e fruttifera attività investigativa del Gruppo Tutela del Patrimonio Archeologico della Guardia di Finanza. Tutte le opere sono accomunate dal tema del rito dionisiaco, antesignano del moderno Carnevale. I reperti provengono nella quasi totalità da sequestri giudiziari ed originariamente ritrovati in necropoli arcaiche o in apparati sepolcrali gentilizi. Le opere vascolari possono ascriversi ad un periodo compreso tra il VII e il VI secolo a.C.
La mostra propone alcuni dei riti dell'antica Roma, tra i quali i Saturnalia e i Baccanalia che, nel corso dei secoli, hanno costituito il substrato dell'attuale Carnevale. Il percorso espositivo si dipana tra circa 20 reperti archeologici, frammenti di affreschi, kylix, anfore e vasi risalenti quasi tutti ad un periodo compreso tra il VI secolo a.C. e il I secolo d.C.Verrà esposto, inolte, per la prima volta al pubblico, un insieme di vasi e manufatti recuperati attraverso la lunga e fruttifera attività investigativa del Gruppo Tutela del Patrimonio Archeologico della Guardia di Finanza. Tutte le opere sono accomunate dal tema del rito dionisiaco, antesignano del moderno Carnevale. I reperti provengono nella quasi totalità da sequestri giudiziari ed originariamente ritrovati in necropoli arcaiche o in apparati sepolcrali gentilizi. Le opere vascolari possono ascriversi ad un periodo compreso tra il VII e il VI secolo a.C.
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