La stele di Quintus e Coelia |
Erano marito e moglie quasi duemila anni fa e si chiamavano Coelia e Quintus. Erano benestanti, non ancora cristiani, avevano buon gusto ed una certa cultura. Facevano parte della tribù Stellatina, nella quale erano registrati i cittadini romani residenti in Augusta Taurinorum.
Una delle famiglie che abitavano Augusta Taurinorum, all'epoca di Quintus e Coelia, ed erano anche tra le più influenti tra i coloni romani era quella dei Glizi, alla quale apparteneva il generale Quinto Glizio Agricola, conquistatore della Britannia.
Quintus fu il primo dei coniugi a morire e Coelia provvide alla sua tomba, così come è scritto su una ricca stele funebre, ritrovata da poco tempo in via Ancona durante i lavori per la posizionatura di condotte per cavi elettrici.
La stele dei due sposi "torinesi" era stata già intercettata un secolo fa, ma non era stata riconosciuta ed era stata capovolta ed abbandonata nel terreno ad una quota superficiale. Ad un metro e mezzo di profondità sono stati ritrovati anche le gambe e i piedi scheletrici di due persone. Forse Quintus e Coelia, è difficile dirlo, perchè le due sepolture sono risultate prive del corredo funebre che ne avrebbe permessa la datazione. I resti umani potrebbero essere anche meno antichi. Il ritrovamento della stele segue a quello di sepolture e frammenti di iscrizioni sepolcrali affiorati in zona a partire dal 1887. Nel 1928 venne scoperto addirittura un sarcofago in piombo, custodito in una tomba a camera, in mattoni, rivestita di lastroni di pietra. Tutti questi ritrovamenti parlano chiaramente di una necropoli che si estendeva nell'ansa della Dora, ad 800 metri dalle mura. Necropoli che, forse, era collegata alla città da una strada che usciva dalle Porte Palatine ed attraversava i quartieri artigiani a ridosso della Dora.
Una delle famiglie che abitavano Augusta Taurinorum, all'epoca di Quintus e Coelia, ed erano anche tra le più influenti tra i coloni romani era quella dei Glizi, alla quale apparteneva il generale Quinto Glizio Agricola, conquistatore della Britannia.
Quintus fu il primo dei coniugi a morire e Coelia provvide alla sua tomba, così come è scritto su una ricca stele funebre, ritrovata da poco tempo in via Ancona durante i lavori per la posizionatura di condotte per cavi elettrici.
La stele dei due sposi "torinesi" era stata già intercettata un secolo fa, ma non era stata riconosciuta ed era stata capovolta ed abbandonata nel terreno ad una quota superficiale. Ad un metro e mezzo di profondità sono stati ritrovati anche le gambe e i piedi scheletrici di due persone. Forse Quintus e Coelia, è difficile dirlo, perchè le due sepolture sono risultate prive del corredo funebre che ne avrebbe permessa la datazione. I resti umani potrebbero essere anche meno antichi. Il ritrovamento della stele segue a quello di sepolture e frammenti di iscrizioni sepolcrali affiorati in zona a partire dal 1887. Nel 1928 venne scoperto addirittura un sarcofago in piombo, custodito in una tomba a camera, in mattoni, rivestita di lastroni di pietra. Tutti questi ritrovamenti parlano chiaramente di una necropoli che si estendeva nell'ansa della Dora, ad 800 metri dalle mura. Necropoli che, forse, era collegata alla città da una strada che usciva dalle Porte Palatine ed attraversava i quartieri artigiani a ridosso della Dora.
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