Piatto di vetro con due pesci e un delfino |
La Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Roma presenta "Vetri a Roma", una mostra dedicata tutta all'arte del vetro e focalizzata in particolar modo sulla produzione di epoca romana. La mostra sarà visitabile dal 21 febbraio al 16 settembre 2012 presso la Curia Iulia, nel Foro Romano. Saranno visibili circa 300 pezzi, comprendenti vasellame prezioso, gioielli e mosaici attraverso i quali è possibile ripercorrere le tappe della lavorazione del vetro fino al culmine del suo fulgore.
Le guerre di conquista che Roma intraprese le consentirono di venire a contatto con favolosi tesori, per la maggior parte provenienti dalle corti dei sovrani orientali, ed incrementarono le rotte commerciali in tutto il bacino del Mediterraneo che portarono nell'Urbe artigiani altamente specializzati nelle raffinatissime tecniche di produzione di oggetti in vetro.
Le vittorie di Pompeo in Oriente, culminate con un trionfo nel 61 a.C., permisero a Roma di controllare il mondo ellenistico e tutto il suo sorprendente ed inesauribile patrimonio di competenze. In questo momento storico si sviluppò una florida produzione di suppellettili di vetro che rivaleggiano con quelli d'argento.
La mostra si apre con un gruppo di balsamari databili tra il V e il IV secolo a.C., provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. Di seguito sarà possibile ammirare esemplari ellenistici, come il prezioso piatto in vetro mosaico millefiori con inserzioni a foglia d'oro, proveniente da Canosa di Puglia, oppure lo splendido piatto in vetro dorato, ritrovato in Calabria.
I reperti più consistenti sono di età imperiale, durante la quale si produssero beni di lusso destinati ai più abbienti, come uno splendido piatto blu intagliato e inciso proveniente da Albenga. Si passerà alla produzione di manufatti monocromi dagli sgargianti blu, verde, viola o nero.
Nel I secolo d.C., con l'invenzione della soffiatura, nasce l'industria del vetro che portò all'abbattimento dei prezzi e determinò l'acquisizione del vetro da parte di tutti gli strati sociali dell'impero. Si ammireranno, a questo proposito, servizi da mensa composti da bottiglie, brocche, piatti, bicchieri, coppe; contenitori per profumi e medicamenti; vassoi, attingitoi, alzate per frutta che si ammirano spesso nei dipinti pompeiani, vasi per conserve, anfore per il vino, olle di tutti i tipi, anche olle cinerarie.
Il vetro cominciò ad essere utilizzato anche come decorazione parietale e pavimentale, in sostituzione del marmo. Esemplari di rara bellezza per realismo della rappresentazione, sono l'opus sectile di lastre di vetro proveniente dalla villa di Lucio Vero sulla Cassia, o il tondo con il fondale marino e due pesci e un delfino proveniente dal triclinio della domus del Chirurgo di Rimini.
A chiudere in bellezza, le insegne imperiali di Massenzio, trovate lungo le pendici del Palatino. I globi in vetro fuso sulla sommità dello scettro erano i segni del potere universale di Roma.
Le guerre di conquista che Roma intraprese le consentirono di venire a contatto con favolosi tesori, per la maggior parte provenienti dalle corti dei sovrani orientali, ed incrementarono le rotte commerciali in tutto il bacino del Mediterraneo che portarono nell'Urbe artigiani altamente specializzati nelle raffinatissime tecniche di produzione di oggetti in vetro.
Le vittorie di Pompeo in Oriente, culminate con un trionfo nel 61 a.C., permisero a Roma di controllare il mondo ellenistico e tutto il suo sorprendente ed inesauribile patrimonio di competenze. In questo momento storico si sviluppò una florida produzione di suppellettili di vetro che rivaleggiano con quelli d'argento.
La mostra si apre con un gruppo di balsamari databili tra il V e il IV secolo a.C., provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. Di seguito sarà possibile ammirare esemplari ellenistici, come il prezioso piatto in vetro mosaico millefiori con inserzioni a foglia d'oro, proveniente da Canosa di Puglia, oppure lo splendido piatto in vetro dorato, ritrovato in Calabria.
I reperti più consistenti sono di età imperiale, durante la quale si produssero beni di lusso destinati ai più abbienti, come uno splendido piatto blu intagliato e inciso proveniente da Albenga. Si passerà alla produzione di manufatti monocromi dagli sgargianti blu, verde, viola o nero.
Nel I secolo d.C., con l'invenzione della soffiatura, nasce l'industria del vetro che portò all'abbattimento dei prezzi e determinò l'acquisizione del vetro da parte di tutti gli strati sociali dell'impero. Si ammireranno, a questo proposito, servizi da mensa composti da bottiglie, brocche, piatti, bicchieri, coppe; contenitori per profumi e medicamenti; vassoi, attingitoi, alzate per frutta che si ammirano spesso nei dipinti pompeiani, vasi per conserve, anfore per il vino, olle di tutti i tipi, anche olle cinerarie.
Il vetro cominciò ad essere utilizzato anche come decorazione parietale e pavimentale, in sostituzione del marmo. Esemplari di rara bellezza per realismo della rappresentazione, sono l'opus sectile di lastre di vetro proveniente dalla villa di Lucio Vero sulla Cassia, o il tondo con il fondale marino e due pesci e un delfino proveniente dal triclinio della domus del Chirurgo di Rimini.
A chiudere in bellezza, le insegne imperiali di Massenzio, trovate lungo le pendici del Palatino. I globi in vetro fuso sulla sommità dello scettro erano i segni del potere universale di Roma.
Orari: dalle ore 8.30 a un'ora prima del tramonto, senza chiusura settimanale.
Biglietto: intero € 12,00 con il quale si può accedere anche al Colosseo e al Palatino
Info visite guidate: Pierreci/Codess tel. 06.39967700 - www.pierreci.it
Biglietto: intero € 12,00 con il quale si può accedere anche al Colosseo e al Palatino
Info visite guidate: Pierreci/Codess tel. 06.39967700 - www.pierreci.it
Nessun commento:
Posta un commento