La fistula aquaria con il nome di P. Postumius Primigenius |
Ancora sorprese, per gli archeologi, dagli scavi per la realizzazione del Park San Giusto, a Trieste. Nel settore più occidentale dello spiazzo attiguo a via del Teatro Romano, dove è presente un notevole drenaggio di anfore, è stata scoperta una nicchia rivestita di malta idraulica e un pozzo o bacino di fontana di forma quadrata. Approfondendo lo scavo, lateralmente a quello che può essere o un pozzo oppure una fontana, si sono rilevate lastre di una pavimentazione che è stata asportata già all'epoca per permettere l'inserimento di una tubatura in piombo, ritrovata ancora in loco, risalente al I secolo d.C.. Sulla tubatura è presente un marchio a rilievo con il nome Publius Postumius Primigenius.
La tubatura plumbea si è conservata per la lunghezza di due metri ed era collocata in una zona di probabile destinazione pubblica, dotata di acqua corrente. Il piombo, utilizzato per forgiare la fistula aquaria, infatti, proprio per il suo elevato costo veniva impiegato per distribuire in città l'acqua che proveniva da diversi acquedotti pubblici. A questo scopo le fistulae erano bollate con il nome del municipio oppure, a Roma, con il nome dell'imperatore.
Non era raro, però, il caso di tubi di piombo impiegati per portare l'acqua corrente in edifici privati, solitamente ricche domus. In questo caso l'onnipresente bollatura aveva il compito di ricordare il committente o il produttore della tubatura, oppure il proprietario dell'edificio servito dalla stessa. Forse il misterioso Publius Postumius Prigenius era un facoltoso cittadino che poteva permettersi di avere acqua pubblica direttamente a casa. Di lui, finora, non si sa nulla. Si conosce un Marcus della gens Postumia attestato in un monumento funerario di Tergeste e si sa che i Postumii sono ben attestati nella X regio, l'antica regione augustea Venetia et Histria, particolarmente in quel di Brescia.
La tubatura plumbea si è conservata per la lunghezza di due metri ed era collocata in una zona di probabile destinazione pubblica, dotata di acqua corrente. Il piombo, utilizzato per forgiare la fistula aquaria, infatti, proprio per il suo elevato costo veniva impiegato per distribuire in città l'acqua che proveniva da diversi acquedotti pubblici. A questo scopo le fistulae erano bollate con il nome del municipio oppure, a Roma, con il nome dell'imperatore.
Non era raro, però, il caso di tubi di piombo impiegati per portare l'acqua corrente in edifici privati, solitamente ricche domus. In questo caso l'onnipresente bollatura aveva il compito di ricordare il committente o il produttore della tubatura, oppure il proprietario dell'edificio servito dalla stessa. Forse il misterioso Publius Postumius Prigenius era un facoltoso cittadino che poteva permettersi di avere acqua pubblica direttamente a casa. Di lui, finora, non si sa nulla. Si conosce un Marcus della gens Postumia attestato in un monumento funerario di Tergeste e si sa che i Postumii sono ben attestati nella X regio, l'antica regione augustea Venetia et Histria, particolarmente in quel di Brescia.
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