Veduta del teatro romano di Bologna |
L'esplorazione fu piuttosto difficile, condotto com'era tra stretti scantinati, fogne e condutture. I ruderi che emergevano erano in pessimo stato di conservazione ma gli archeologi riuscirono a tracciare il settore di un emiciclo destinato ad accogliere gli spettatori, la cavea, di un teatro romano. Successivamente fu possibile ricostruire l'estensione del teatro.
I ruderi romani occupavano il sottosuolo degli edifici di un intero isolato abitativo. Nella sua prima fase edilizia, il teatro di Bologna aveva, presumibilmente, una forma a semicerchio di circa 75 metri di diametro, aperto verso nord. Le gradinate si sviluppavano lungo la parete semicircolare, con bassi sedili a gradino in laterizio. Tra i settori delle gradinate si aprivano gli sbocchi dei corridoi rettilinei che fungevano da ingressi secondari per gli spettatori. Non si sa ancora se il collegamento diretto con l'orchestra e la cavea fosse servito da passaggi coperti.
Il busto loricato di Nerone |
Ai primi del '500 fu rinvenuto, nell'area del teatro, un pregevole torso marmoreo con corazza (loricato), oggi conservato al Museo Civico Archeologico. Gli studiosi pensano che sia appartenuto ad una statua di Nerone e che un tempo doveva essere collocato sul retro della cavea o in un ambiente di rappresentanza. Sempre all'imperatore Nerone è attribuito un frammento di iscrizione dedicatoria monumentale con lettere bronzee, ritrovata vicino al teatro e datata al 60 d.C.. Nerone amava molto Bologna, alla quale, in gioventù, elargì una notevole somme di denaro per interventi edilizi.
Quelli di epoca neroniana sono gli ultimi interventi accertati sull'edificio teatrale. Alla fine del III secolo d.C. il teatro venne parzialmente spogliato degli arredi di maggior pregio. Nel IV secolo fu progressivamente demolito, in seguito le costruzioni superstiti crollarono e la cave finì per riempirsi di terra.
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