Tabula Peuntigeriana, particolare |
Sarà disponibile presto, in rete, la Tabula Peuntigeriana. Si tratta di una copia di XII-XIII secolo di un'antica mappa romana che mostrava le vie militari dell'impero. Il nome le deriva dall'umanista Konrad Peutinger che la ereditò dal bibliotecario dell'imperatore Massimiliano I.
La tavola è composta da 11 pergamene e mostra 200.000 chilometri di strade oltre alla posizione di città, mari, fiumi, foreste e catene montuose. Non è una rappresentazione realistica dei paesaggi e delle distanze, anche perché non fu concepita per questo.
La Tabula pare essere basata su una carta preparata da Marco Vipsanio Agrippa (64 a.C. - 12 d.C.), amico e genero di Ottaviano Augusto e costruttore del Pantheon. Probabilmente l'intento della carta era quello di illustrare il cursus publicus, la rete viaria pubblica sulla quale si svolgevano i traffici dell'impero, dotata di stazioni di posta e servizi a distanze regolari. Alla morte di Ottaviano la carta fu incisa nel marmo e posta sotto la Porticus Vipsaniae, non lontano dall'Ara Pacis.
La Tabula mostra l'impero romano, il Vicino Oriente e l'India con il Gange e lo Sri Lanka. Compare anche la Cina. Vi sono indicate 555 città e una miriade di particolari come i fari ed i santuari importanti. L'assenza di Alessandria d'Egitto ha permesso di datare la Tavola.
Il manoscritto è datato al XIII secolo ed è attribuito ad un monaco anonimo, un copista che avrebbe riprodotto, intorno al 1265, un esemplare più antico. L'originale doveva essere posteriore al 328 d.C., poiché mostra la città di Costantinopoli, fondata proprio in quell'anno, mentre per altre parti, la mappa potrebbe essere antecedente al 109 a.C., data di costruzione della via Emilia Scauri, che non vi è indicata.
La Tabula si trova attualmente nella Hofbibliothek di Vienna. Nel 2007 è stata inserita nell'Elenco delle Memorie del Mondo dall'Unesco.
La tavola è composta da 11 pergamene e mostra 200.000 chilometri di strade oltre alla posizione di città, mari, fiumi, foreste e catene montuose. Non è una rappresentazione realistica dei paesaggi e delle distanze, anche perché non fu concepita per questo.
La Tabula pare essere basata su una carta preparata da Marco Vipsanio Agrippa (64 a.C. - 12 d.C.), amico e genero di Ottaviano Augusto e costruttore del Pantheon. Probabilmente l'intento della carta era quello di illustrare il cursus publicus, la rete viaria pubblica sulla quale si svolgevano i traffici dell'impero, dotata di stazioni di posta e servizi a distanze regolari. Alla morte di Ottaviano la carta fu incisa nel marmo e posta sotto la Porticus Vipsaniae, non lontano dall'Ara Pacis.
La Tabula mostra l'impero romano, il Vicino Oriente e l'India con il Gange e lo Sri Lanka. Compare anche la Cina. Vi sono indicate 555 città e una miriade di particolari come i fari ed i santuari importanti. L'assenza di Alessandria d'Egitto ha permesso di datare la Tavola.
Il manoscritto è datato al XIII secolo ed è attribuito ad un monaco anonimo, un copista che avrebbe riprodotto, intorno al 1265, un esemplare più antico. L'originale doveva essere posteriore al 328 d.C., poiché mostra la città di Costantinopoli, fondata proprio in quell'anno, mentre per altre parti, la mappa potrebbe essere antecedente al 109 a.C., data di costruzione della via Emilia Scauri, che non vi è indicata.
La Tabula si trova attualmente nella Hofbibliothek di Vienna. Nel 2007 è stata inserita nell'Elenco delle Memorie del Mondo dall'Unesco.
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