La barca solare di Den |
Situata a otto chilometri dalla piana di Giza, la località di Abu Rawas contiene resti archeologici risalenti a diversi periodi che vanno dalla preistoria all'età copta. Qui si trovano le rovine della "piramide perduta" di Djedefre, figlio e successore di Khufu. Proprio nei pressi di una necropoli risalente al Periodo Arcaico, gli archeologi francesi hanno scoperto le assi di legno di una barca funeraria che gli antichi Egizi hanno utilizzato per trasportare il faraone defunto nell'aldilà.
La barca risulta essere in buone condizione e si è conservata intatta grazie al clima arido del deserto. Ogni pannello ha una lunghezza di sei metri ed una larghezza di 1,50. La barca solare era stata costruita per il giovane faraone Den, che non stato seppellito ad Abu Rawash, ma la cui tomba è stata ritrovata nella necropoli dei re della prima Dinastia ad Abydos. Den, che proprio a causa della sua giovane età, aveva condiviso il trono con la madre Meritneith, è stato il primo faraone ad utilizzare il granito nella costruzione e nella decorazione della sua sepoltura, che è in granito rosso e nero.
Le tavole della barca solare sono state trasportate al Museo Nazionale della Civiltà Egizia per il restauro e la ricostruzione. Si spera siano visibili presto, non appena il Museo sarà aperto.
Nel 1954 lo storico ed archeologo Kamal el-Malakh scoprì le due barche solari della IV Dinastia, quelle meglio conosciute, intatte all'interno di due pozzi accanto alla piramide di Khufu. Una di queste barche è stata restaurata a cura di Ahmed Youssef ed è stata esposta in una sala speciale accanto alla Grande Piramide. La seconda barca solare, invece, è rimasta nel luogo in cui è stata scoperta fino al 1992, quando una squadra archeologica giapponese ha fatto delle ricerche sul reperto all'interno della fossa in cui si trovava. Nel 2011 una commissione nippo-egiziana ha dato il via ad un progetto, che prevedeva tre fasi, per il recupero del fasciame di cedro della barca. L'intento era quello di ricostruire la barca ed esporla al fianco della sua gemella nel Grande Museo Egizio, che si affaccerà sulla piana di Giza, che dovrebbe riaprire nel 2015.
Den è anche conosciuto come Hor-Den, Dewen e Udimo e regnò per 20 anni, secondo lo storico greco Manetone. La maggior parte degli egittologi, invece, stima la durata del suo regno, in base alla Pietra di Palermo, in 40 anni.
Durante il regno di Den compaiono, nella titolatura faraonica, due elementi tipici della sovranità: la doppia corona (nebti, "le due Signore", "le due Potenti") e la titolatura "Colui che appartiene al giunco e all'ape", che significa "Re dell'Alto e Basso Egitto".
Nel 32mo anno del suo regno fece iniziare delle importanti opere di canalizzazione del Nilo. Den fu anche chiamato "uomo del deserto", forse in seguito ad una vittoriosa spedizione militare nella penisola desertica del Sinai. Come molti faraoni, Den aveva due tombe: una ad Abydos ed una a Saqqara. Alla fine, però, venne seppellito nella necropoli di Umm el-Qa'ab, nei pressi di Abydos, in una tomba identificata come "T". A Den è attribuito anche un cenotafio identificato come tomba 3035 nella necropoli di Saqqara. La tomba di Den è stata la prima ad avere delle scale che vi conducevano. E' probabile, anche, che fosse stata utilizzata per stoccare il surplus di produzione agricola durante il regno del re, cosa che tornava utile al momento in cui, morto il faraone, bisognava provvedere al suo mantenimento nell'aldilà. La tomba è circondata dalle sepolture di 136 uomini e donne che vi furono deposti nello stesso periodo in cui venne seppellito il faraone. L'esame di alcuni scheletri suggerisce che queste persone furono strangolate, testimonianza dei sacrifici umani che erano considerati comuni durante le prime dinastie faraoniche.
Il nome del faraone Den è attestato anche in documenti più tardi, per esempio del Papiro di Berlino, di epoca ramesside, che espone diversi metodi e terapie per il trattamento di diversi problemi fisici. Alcuni di queste terapie sembra risalgano all'epoca del regno di Den.
La barca risulta essere in buone condizione e si è conservata intatta grazie al clima arido del deserto. Ogni pannello ha una lunghezza di sei metri ed una larghezza di 1,50. La barca solare era stata costruita per il giovane faraone Den, che non stato seppellito ad Abu Rawash, ma la cui tomba è stata ritrovata nella necropoli dei re della prima Dinastia ad Abydos. Den, che proprio a causa della sua giovane età, aveva condiviso il trono con la madre Meritneith, è stato il primo faraone ad utilizzare il granito nella costruzione e nella decorazione della sua sepoltura, che è in granito rosso e nero.
Le tavole della barca solare sono state trasportate al Museo Nazionale della Civiltà Egizia per il restauro e la ricostruzione. Si spera siano visibili presto, non appena il Museo sarà aperto.
Il recupero della barca solare di Den |
Den è anche conosciuto come Hor-Den, Dewen e Udimo e regnò per 20 anni, secondo lo storico greco Manetone. La maggior parte degli egittologi, invece, stima la durata del suo regno, in base alla Pietra di Palermo, in 40 anni.
Il faraone Den raffigurato nell'atto di uccidere un nemico |
Nel 32mo anno del suo regno fece iniziare delle importanti opere di canalizzazione del Nilo. Den fu anche chiamato "uomo del deserto", forse in seguito ad una vittoriosa spedizione militare nella penisola desertica del Sinai. Come molti faraoni, Den aveva due tombe: una ad Abydos ed una a Saqqara. Alla fine, però, venne seppellito nella necropoli di Umm el-Qa'ab, nei pressi di Abydos, in una tomba identificata come "T". A Den è attribuito anche un cenotafio identificato come tomba 3035 nella necropoli di Saqqara. La tomba di Den è stata la prima ad avere delle scale che vi conducevano. E' probabile, anche, che fosse stata utilizzata per stoccare il surplus di produzione agricola durante il regno del re, cosa che tornava utile al momento in cui, morto il faraone, bisognava provvedere al suo mantenimento nell'aldilà. La tomba è circondata dalle sepolture di 136 uomini e donne che vi furono deposti nello stesso periodo in cui venne seppellito il faraone. L'esame di alcuni scheletri suggerisce che queste persone furono strangolate, testimonianza dei sacrifici umani che erano considerati comuni durante le prime dinastie faraoniche.
Il nome del faraone Den è attestato anche in documenti più tardi, per esempio del Papiro di Berlino, di epoca ramesside, che espone diversi metodi e terapie per il trattamento di diversi problemi fisici. Alcuni di queste terapie sembra risalgano all'epoca del regno di Den.
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