Mosaico romano di Poseidone trainato da ippocampi |
I Romani utilizzavano, nei loro mosaici, i miti greci come simbolo di civiltà. E' questa la conclusione a cui è pervenuta una ricerca coordinata dall'Università Carlos III di Madrid, che ha preso in esame le immagini mitologiche presenti nei mosaici romani, che i membri dell'élite sociale selezionavano per meglio esprimere il potere e la raggiunta ricchezza nonché la potenza ed i valori universali di cui Roma si era fatta portatrice nel mondo allora conosciuto.
La ricerca è stata coordinata da Luz Neira, professoressa presso il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Storia, Geografia ed Arte, che ha sottolineato come dai mosaici romani traspare il concetto di contrapposizione tra civiltà e barbarie. Alcuni miti e personaggi mitologici protagonisti dei mosaici, sono stati scelti e persino trasformati per creare uno spirito di civiltà, approfondire certi principi o richiamare alla memoria le fondamenta sulle quali era stato edificato lo stato romano e la missione di Roma nel mondo. Il valore e il significato di alcune scene musive trascendeva la mitologia e alludeva ai valori universali di civiltà incarnati dall'Urbe.
Uno dei temi più raffigurati era quello di Achille a Skyros. La scena la si ritrova, ad esempio, nella villa di Olmeda e sembra voler attirare l'attenzione sull'archetipo dell'eroe che è in grado di sacrificare la sua vita per il bene del suo Paese. Altri episodi mitologici vedono protagonisti Dioniso, Afrodite, Ercole e le sue fatiche, i viaggi di Perseo, le Amazzoni e i Centauri: tutti personaggi e storie che i Romani "adottarono" dal mondo greco per farli propri.
Finora il concetto di civiltà espresso dall'Impero Romano era stato analizzato solo servendosi di fonti scritte e dei ritrovamenti di sculture e rilievi monumentali (archi, steli commemorative, colonne). Era stato poco approfondito, invece, il messaggio di grandezza e civiltà trasmesso attraverso elementi decorativi situati in spazi privati.
I miti sono stati funzionali, per i membri dell'élite romana imperiale, per trasmettere i valori di cui Roma era portatrice nel Mediterraneo, per commemorare vittorie e battaglie identificandosi con il significato stesso di Roma quale garante della civiltà.
La ricerca è stata coordinata da Luz Neira, professoressa presso il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Storia, Geografia ed Arte, che ha sottolineato come dai mosaici romani traspare il concetto di contrapposizione tra civiltà e barbarie. Alcuni miti e personaggi mitologici protagonisti dei mosaici, sono stati scelti e persino trasformati per creare uno spirito di civiltà, approfondire certi principi o richiamare alla memoria le fondamenta sulle quali era stato edificato lo stato romano e la missione di Roma nel mondo. Il valore e il significato di alcune scene musive trascendeva la mitologia e alludeva ai valori universali di civiltà incarnati dall'Urbe.
Uno dei temi più raffigurati era quello di Achille a Skyros. La scena la si ritrova, ad esempio, nella villa di Olmeda e sembra voler attirare l'attenzione sull'archetipo dell'eroe che è in grado di sacrificare la sua vita per il bene del suo Paese. Altri episodi mitologici vedono protagonisti Dioniso, Afrodite, Ercole e le sue fatiche, i viaggi di Perseo, le Amazzoni e i Centauri: tutti personaggi e storie che i Romani "adottarono" dal mondo greco per farli propri.
Finora il concetto di civiltà espresso dall'Impero Romano era stato analizzato solo servendosi di fonti scritte e dei ritrovamenti di sculture e rilievi monumentali (archi, steli commemorative, colonne). Era stato poco approfondito, invece, il messaggio di grandezza e civiltà trasmesso attraverso elementi decorativi situati in spazi privati.
I miti sono stati funzionali, per i membri dell'élite romana imperiale, per trasmettere i valori di cui Roma era portatrice nel Mediterraneo, per commemorare vittorie e battaglie identificandosi con il significato stesso di Roma quale garante della civiltà.
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