mercoledì 26 dicembre 2012

L'Auditorium di Adriano

Ricostruzione dell'aula principale dell'Auditorium
di Adriano, a Roma
Gli archeologi hanno ultimato gli scavi che, nel centro di Roma, hanno permesso di riportare alla luce una sorta di Auditorium filosofico di 900 posti, un centro culturale tra i più frequentati dell'antica Roma, una delle scoperte più importanti degli ultimi 80 anni.
Questa sorta di "centro studi" fu costruito dall'imperatore Adriano nel 123 d.C. e consta di tre grandi sale dove i nobili Romani potevano ascoltare poeti declamare i componimenti propri o di altri scrittori, o dove si poteva discutere di filosofia. Attualmente si possono vedere le pareti di mattoni ben disposti ed i pavimenti in marmo giallo. L'Auditorium di Adriano è il più grande complesso scoperto a Roma da quando furono riportati alla luce i Fori Romani nel 1920.
Gli scavi che hanno permesso il ritrovamento di un così importante edificio hanno avuto l'input dalla costruenda terza linea della metropolitana capitolina, che attraverserà il cuore dell'Urbe. L'Auditorium getta nuova luce sull'amore di Adriano per la poesia, per l'architettura e per la filosofia. Lo stesso imperatore, del resto, componeva poemi in greco e in latino.
Con il passare dei secoli, l'ambiente cadde in disuso e venne utilizzato per fondere lingotti di metallo. Il tetto crollò a causa di un terremoto nell'848 d.C.. L'Auditorium era a due piani. L'aula meglio conservata, probabilmente l'aula principale del complesso, ha una superficie di 1500 metri quadrati e presenta due gradonate, una di fronte all'altra, con sei gradini marmorei per parte, delimitati da grandi balaustre di marmo candido. Al centro un piano orizzontale di circa 3 metri di ampiezza, rivestito di lastre rettangolari anch'esse di marmo.
Il corridoio dell'Auditorium di Adriano
Tra le aule si srotola un corridoio sul quale si apriva l'ingresso dell'edificio che, nel II secolo d.C., aveva il suo affaccio su una strada curva che lo separava dal Foro di Traiano. La spoliazione dei marmi che ricoprivano l'Auditorium iniziò nel VI secolo, quando l'edificio subì un cambiamento di destinazione d'uso, visto lo spostamento dell'asse politico da Roma a Bisanzio. Sono state individuate tracce di fornaci, ben 50 buche con tracce di combustione e scorie di metalli e sono stati trovati lingotti di bronzo. Si pensa, proprio per questi ritrovamenti, che vi si fosse installata una zecca bizantina.
Una delle ultime destinazioni d'uso dell'Auditorium fu quella di necropoli: sono state ritrovate sepolture dell'alto medioevo. Nel tardo Rinascimento, poi, il luogo venne adibito ad ospedale dalla Confraternita dei Fornai, devoti alla Madonna di Loreto, chiesa che si trova poco lontano dagli scavi.
Gli scavi, condotti dall'archeologo Roberto Egidi, sono ora terminati e si pensa all'apertura del complesso entro tre anni. Una chicca tra le scoperte è quella di una base di statua intitolata al prefetto Fabius Pasifilus, risalente al V secolo d.C., un uomo di alto rango che aveva un posto riservato a suo nome nel Colosseo.

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