sabato 29 dicembre 2012

Monaci privilegiati nell'antica Gerusalemme

Facciata della chiesa di S. Stefano
a Gerusalemme
Analisi archeologiche dei resti umani in un monastero nel Vicino Oriente, hanno permesso di porre in luce verità insospettate e aspetti interessanti della vita quotidiana dei monaci.
I monaci dei monasteri del Vicino Oriente solitamente conducevano una vita piuttosto austera ed ascetica, che li escludeva dai piaceri mondani. Dovevano nutrirsi di poco più che pane ed acqua. Un'eccezione a questo straordinario rigore era il monastero di Santo Stefano a Gerusalemme, che permetteva ai suoi monaci di accedere a tentazioni sconosciute ai loro colleghi che vivevano nel deserto. Sembra che i monaci di Santo Stefano, però, non siano stati in grado di arginare la tentazione.
Gli studiosi dell'University of South Alabama hanno analizzato i campioni ossei di 55 degli scheletri ritrovati nel cimitero del monastero. I rapporti tra isotopi di carbonio e di azoto nel tessuto osseo possono aiutare a ricostruire con verosimiglianza un quadro della dieta degli antichi monaci.
Molte delle ossa sono state trovate ricche di azoto15, derivato dal consumo di proteine animali. Queste proteine derivano sia dal consumo di carne che da quello di latticini. In entrambi i casi, comunque, i monaci si nutrivano di alimenti "proibiti". Latte e carne erano beni di lusso nella Gerusalemme del VI secolo.

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