Archeologi al lavoro a Karleby, in Svezia |
Lo studio su un sito di 5000 anni fa ha rivelato la presenza di un'alta percentuale di sostanze azotate, presenti solamente se si utilizzano fertilizzanti azotati.
L'indagine è stata condotta dai ricercatori dell'Università di Goteborg, in Svezia, che per anni hanno studiato i resti di una comunità dell'Età della Pietra a Karleby, poco fuori la città di Falkoping, in Svezia. Gli studiosi hanno cercato di capire quale fosse la dieta di questi primi uomini ed attualmente stanno cercando di scoprire se siano mai stati utilizzati una sorta di fertilizzanti già all'epoca.
"Il nostro primo compito è stato quello di trovare i cosiddetti macrofossili, come vecchi semi di piante infestanti o pezzi di grano". Ha affermato l'archeologo Tony Axelsson. "Con le analisi dei macrofossili possiamo imparare molto sull'agricoltura dell'Età della Pietra e quanto essa sia stata importante in relazione all'allevamento".
Un altro obiettivo dei ricercatori è stato quello di raccogliere materiale osseo animale od anche resti di cibi dell'Età della Pietra. Sul sito è possibile, infatti, ritrovare ossa bovine e suine. "Attraverso lo studio dei livelli degli isotopi nelle ossa, possiamo scoprire dove sono stati allevati gli animali, cosa che può fornire utili informazioni sul loro ruolo e commercio." Ha detto l'altro archeologo che si occupa del progetto, Karl-Gorran Sjogren.
I risultati delle prime analisi sui resti di cereali hanno rivelato che sia l'orzo che il grano sono stati messi a cultura nel sito e che contengono entrambi alti livelli dell'isotopo N15 (azoto 15) che sta ad indicare che è stato utilizzato un qualche genere di concime per le culture già 5000 anni fa.
L'indagine è stata condotta dai ricercatori dell'Università di Goteborg, in Svezia, che per anni hanno studiato i resti di una comunità dell'Età della Pietra a Karleby, poco fuori la città di Falkoping, in Svezia. Gli studiosi hanno cercato di capire quale fosse la dieta di questi primi uomini ed attualmente stanno cercando di scoprire se siano mai stati utilizzati una sorta di fertilizzanti già all'epoca.
"Il nostro primo compito è stato quello di trovare i cosiddetti macrofossili, come vecchi semi di piante infestanti o pezzi di grano". Ha affermato l'archeologo Tony Axelsson. "Con le analisi dei macrofossili possiamo imparare molto sull'agricoltura dell'Età della Pietra e quanto essa sia stata importante in relazione all'allevamento".
Un altro obiettivo dei ricercatori è stato quello di raccogliere materiale osseo animale od anche resti di cibi dell'Età della Pietra. Sul sito è possibile, infatti, ritrovare ossa bovine e suine. "Attraverso lo studio dei livelli degli isotopi nelle ossa, possiamo scoprire dove sono stati allevati gli animali, cosa che può fornire utili informazioni sul loro ruolo e commercio." Ha detto l'altro archeologo che si occupa del progetto, Karl-Gorran Sjogren.
I risultati delle prime analisi sui resti di cereali hanno rivelato che sia l'orzo che il grano sono stati messi a cultura nel sito e che contengono entrambi alti livelli dell'isotopo N15 (azoto 15) che sta ad indicare che è stato utilizzato un qualche genere di concime per le culture già 5000 anni fa.
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