martedì 30 aprile 2013

Civiltà dell'Indo? Per niente pacifica

Harappa
La civiltà dell'Indo, sorta tra il Pakistan e l'India occidentale, era fatta di belle città ben pianificate, dove gli abitanti possedevano splendidi gioielli e potevano godere dei migliori impianti idraulici del monto antico. Ma questa non era gente pacifica.
Di quest'antica civiltà non si riescono ancora a leggere i documenti scritti, per cui i ricercatori devono accontentarsi di esaminare perline e resti di manufatti in ceramica per conoscere qualcosa di più. Da qualche tempo, però, oltre alle perline e alla ceramica, gli archeologi possono disporre di ossa umane. Due scheletri ritrovati in cimiteri dell'Indus hanno potuto permettere ai ricercatori di studiare le abitudini di vita degli antichi abitanti della valle dell'Indo. Tra le scoperte ricavate dall'esame delle ossa, vi è quella che veste di nuova luce la propensione alla pace dei popoli dell'Indo: si trattava di una civiltà tutt'altro che pacifica, pare.
All'apice del suo splendore la civiltà dell'Indo si espandeva su un territorio più vasto di quello dell'antico Egitto. I gioielli forgiati nelle officine di questa grande e complessa civiltà sono stati ritrovati in Mesopotamia, le case erano costruite su un modello a griglia, con canali di scolo per le acque reflue e discariche poste fuori dalle mura della città.
Cranio da un cimitero di Harappa con tracce di un
colpo frontale e della rottura del naso
Studi recenti si sono concentrati maggiormente su Harappa, uno dei centri più grandi e potenti dell'Indo, che poteva vantare una popolazione di 80.000 unità. Gli archeologi hanno esaminato la composizione chimica di alcuni denti ritrovati in un cimitero del 2550-2030 a.C.. Quest'analisi ha rivelato che la popolazione di Harappa era cosmopolita. Molti di coloro che sono stati sepolti in questo cimitero erano nati fuori Harappa, a manifestare un grande flusso migratorio verso la città soprattutto a scopo commerciale. Gli uomini si spostavano prevalentemente con la famiglia, in cui il ruolo della donna era piuttosto rilevante.
Spesso si è pensato che la civiltà dell'Indo fosse pacifica e tranquilla, a causa della mancanza di prove documentali di violenza e guerra e soprattutto non essendo state mai ritrovate raffigurazioni di soldati e di eccidi. Gli scheletri ritrovati ad Harappa, però, raccontano una storia ben diversa. Ossa umane risalenti al 1900-1700 a.C. circa, mostrano segni di una violenza selvaggia. Il cranio di un bambino tra i 4 ed i 6 anni di età era stato incrinato e schiacciato a colpi di mazza. Una donna è stata picchiata con una violenza tale da sfondarle il cranio. Lo scheletro di un uomo di mezza età aveva il naso rotto e danni alla fronte provocati da un attrezzo pesante e tagliente.
Dei 18 crani esaminati finora dagli archeologi e dagli antropologi, quasi la metà recava gravi lesioni dovute ad atti di violenza. L'analisi degli scheletri, in futuro, potrà completare meglio il quadro su quest'antica e semisconosciuta civiltà, anche se per il momento ci si deve accontentare di questi primi, parziali, risultati.

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