I due petroglifi con il sacerdote/sciamano e l'uomo danzante (foto: Maria Eugenia Maldonado, INAH) |
Gli archeologi dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) hanno scoperto una serie di incisioni rupestri tra le quali ne spicca, in modo particolare, una che raffigura un sacerdote o un "uomo saggio". I petroglifi sono stati trovati sulle pendici del Cerro del Bonnet, nello stato messicano di Veracruz.
Il sacerdote o sciamano, ha un'altezza di 1,40 metri ed una larghezza di 50 centimetri. E' raffigurato con gli occhi chiusi e la bocca aperta, in testa un casco zoomorfo che termina in un mantello e sottogonna decorata con triangoli. La figura è adorna di una cintura, di bracciali alle caviglie e di una spina conficcata nel lobo dell'orecchio. Tutt'intorno il sacerdote/sciamano vi sono simboli legati alla divinazione ed elementi astronomici. Nei pressi della parte superiore della pietra appaiono due cerchi concentrici che, forse, contenevano un chalchihuitl (una preziosa pietra verde. Il termine significa, letteralmente, "cuore della terra").
Sulla parte superiore della raffigurazione si trova un'altra figura antropomorfa, disegnata in modo più approssimativo, dell'altezza di 50 centimetri per 20 centimetri di larghezza. Questa figura è rappresentata con bocca ed occhi aperti e reca anch'essa una spina nel lobo dell'orecchio. L'uomo raffigurato sembra danzare mentre la parte anteriore del suo màxtlatl (perizoma) si solleva.
Uno degli elementi finali della raffigurazione sulla pietra è una spirale, la cui parte terminale è intersecata da una linea orizzontale a sua volta tagliata da una linea verticale. I simboli sembrano essere delle reinterpretazioni di elementi noti utilizzati dalle culture agricole.
"Un lavoro importante è quello di capire la posizione e la funzione di tutti i petroglifi, perché osservando gli eventi e l'orizzonte solare, ciascun disegno o incisione geometrica potrebbe segnare gli eventi succedutisi durante l'anno agricolo", ha affermato l'archeologa Maria Eugenia Maldondo.
Il sacerdote o sciamano, ha un'altezza di 1,40 metri ed una larghezza di 50 centimetri. E' raffigurato con gli occhi chiusi e la bocca aperta, in testa un casco zoomorfo che termina in un mantello e sottogonna decorata con triangoli. La figura è adorna di una cintura, di bracciali alle caviglie e di una spina conficcata nel lobo dell'orecchio. Tutt'intorno il sacerdote/sciamano vi sono simboli legati alla divinazione ed elementi astronomici. Nei pressi della parte superiore della pietra appaiono due cerchi concentrici che, forse, contenevano un chalchihuitl (una preziosa pietra verde. Il termine significa, letteralmente, "cuore della terra").
Sulla parte superiore della raffigurazione si trova un'altra figura antropomorfa, disegnata in modo più approssimativo, dell'altezza di 50 centimetri per 20 centimetri di larghezza. Questa figura è rappresentata con bocca ed occhi aperti e reca anch'essa una spina nel lobo dell'orecchio. L'uomo raffigurato sembra danzare mentre la parte anteriore del suo màxtlatl (perizoma) si solleva.
Uno degli elementi finali della raffigurazione sulla pietra è una spirale, la cui parte terminale è intersecata da una linea orizzontale a sua volta tagliata da una linea verticale. I simboli sembrano essere delle reinterpretazioni di elementi noti utilizzati dalle culture agricole.
"Un lavoro importante è quello di capire la posizione e la funzione di tutti i petroglifi, perché osservando gli eventi e l'orizzonte solare, ciascun disegno o incisione geometrica potrebbe segnare gli eventi succedutisi durante l'anno agricolo", ha affermato l'archeologa Maria Eugenia Maldondo.
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