La dottoressa Ikram e il dottor Veldmeijer al lavoro sui frammenti di cuoio |
Un insieme di 300 frammenti in pelle di un antico carro egizio sono stati rinvenuti presso il Museo Egizio del Cairo dall'archeologa Salima Ikram, professore di Egittologia presso l'Università americana del Cairo, e da Andre Veldmeijer, responsabile della sezione di Egittologia presso l'Istituto olandese fiammingo del Cairo.
I due studiosi hanno definito la scoperta molto importante soprattutto per la rarità di reperti del genere. Si conoscono solo pochissimi carri egizi completi e di questi solo uno, molto restaurato, conserva una certa quantità di cuoio. Questo carro è esposto al Museo Egizio.
I carri egizi esistenti nel Museo di Firenze ed in quello de Il Cairo appaiono molto essenziali, senza fronzoli e contrastano con i reperti in pelle appena recuperati. Gli studiosi sono sorpresi dallo stato di conservazione dei frammenti di cuoio che, proprio a causa della loro origine organica, difficilmente riescono ad arrivare, integri, fino ai nostri giorni. Proprio lo stato di conservazione dei frammenti di cuoio porta a pensare che il carro al quale appartenevano sia stato conservato in una sepoltura.
Il team dei due studiosi sta ora studiando la tecnologia e le risorse impiegate per la costruzione di un carro in cuoio, in modo da poterne ricostruire una copia esatta. Si spera di terminare il progetto entro il 2014.
La squadra di archeologi ha iniziato a lavorare su tutti i manufatti in cuoio presenti nel Museo Egizio del Cairo nel 2008. Durante i lavori la dottoressa Ikram e il dottor Veldmeijer si sono imbattuti in una pubblicazione del 1950 di Robert Jacobus Forbes, intitolata "Studi di antica tecnologia", che conteneva una foto in bianco e nero dei finimenti per cavalli evidentemente intatti esistenti nel Museo Egizio del Cairo. Entrambi gli archeologi, coadiuvati dai curatori del museo, si sono quindi dati da fare per individuare il magazzino dove sono stati riposti questi reperti in cuoio.
La dottoressa Ikram e il dottor Veldmeijer hanno esaminato e condotto studi analitici sulla tecnologia utilizzata e sulle risorse impiegate per fabbricare questi oggetti in cuoio ed hanno accertato che gli antichi egizi hanno fatto ricorso a due tipi di pellame, distinguibili per colore e robustezza. I frammenti di cuoio sono stati numerati e descritti e comprendono, tra gli altri, guanti e parti di prua del carro.
I due studiosi hanno definito la scoperta molto importante soprattutto per la rarità di reperti del genere. Si conoscono solo pochissimi carri egizi completi e di questi solo uno, molto restaurato, conserva una certa quantità di cuoio. Questo carro è esposto al Museo Egizio.
I carri egizi esistenti nel Museo di Firenze ed in quello de Il Cairo appaiono molto essenziali, senza fronzoli e contrastano con i reperti in pelle appena recuperati. Gli studiosi sono sorpresi dallo stato di conservazione dei frammenti di cuoio che, proprio a causa della loro origine organica, difficilmente riescono ad arrivare, integri, fino ai nostri giorni. Proprio lo stato di conservazione dei frammenti di cuoio porta a pensare che il carro al quale appartenevano sia stato conservato in una sepoltura.
Il team dei due studiosi sta ora studiando la tecnologia e le risorse impiegate per la costruzione di un carro in cuoio, in modo da poterne ricostruire una copia esatta. Si spera di terminare il progetto entro il 2014.
La squadra di archeologi ha iniziato a lavorare su tutti i manufatti in cuoio presenti nel Museo Egizio del Cairo nel 2008. Durante i lavori la dottoressa Ikram e il dottor Veldmeijer si sono imbattuti in una pubblicazione del 1950 di Robert Jacobus Forbes, intitolata "Studi di antica tecnologia", che conteneva una foto in bianco e nero dei finimenti per cavalli evidentemente intatti esistenti nel Museo Egizio del Cairo. Entrambi gli archeologi, coadiuvati dai curatori del museo, si sono quindi dati da fare per individuare il magazzino dove sono stati riposti questi reperti in cuoio.
La dottoressa Ikram e il dottor Veldmeijer hanno esaminato e condotto studi analitici sulla tecnologia utilizzata e sulle risorse impiegate per fabbricare questi oggetti in cuoio ed hanno accertato che gli antichi egizi hanno fatto ricorso a due tipi di pellame, distinguibili per colore e robustezza. I frammenti di cuoio sono stati numerati e descritti e comprendono, tra gli altri, guanti e parti di prua del carro.
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