giovedì 27 giugno 2013

La moschea che non esiste

La fontana di Jaffa dove è stata trovata l'iscrizione
(Foto: Nicky Davidov/Israel Antiquities Authority)
Gli archeologi che stanno lavorando al restauro di una fontana pubblica di duecento anni fa a Jaffa, hanno scoperto una misteriosa iscrizione di epoca mamelucca, che indica l'esistenza di una moschea finora sconosciuta.
L'iscrizione, del XIV secolo, è in arabo ed è stata trovata su una lastra di marmo che è stata presa da un altro sito per essere utilizzata come materiale da costruzione per la fontana, posta vicino alla Torre dell'Orologio di Jaffa.
Il professor Moshe Sharon dell'Università Ebraica ha tradotto l'iscrizione che narra di una stupenda moschea costruita durante la dominazione mamelucca dal sovrano Al-Malik a-Din Barquq. La lastra reca due iscrizioni parallele, gran parte del testo si trova all'interno del muro della fontana e solo la parte visibile è stata tradotta.
Barquq era un ex schiavo di estrazione circassa, che governò per due periodi: dal 1382 al 1389 e dal 1390 al 1399. La lastra è stata inserita rivolta verso l'altro. Gli archeologi non hanno idea del luogo di provenienza della lastra.
Il Dott. Yoav Arbel, della Israel Antiquities Authority ha affermato che Jaffa fu distrutta nel 1300 e rimase disabitata durante il regno di Barquq, per cui la moschea non poteva trovarsi a Jaffa. La maggior parte della pietra e del marmo utilizzata in questa città proveniva dalle rovine di Cesarea e di Ashkelon, città rase al suolo dai mamelucchi più di cento anni prima del governo di Barquq.
La fontana si chiama Sabil Suleiman e fu costruita nel 1810 dal sovrano di Jaffa Muhammad Agha detto Abu Nabut.

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