Una delle impronte ritrovate in Romania (Foto: American Journal of Physical Anthropology) |
Nel 1965, in Romania, sono state scoperte delle impronte fossili di piedi umani nella grotta di Ciur-Izbuc. Oggi gli studiosi ritengono che siano le più antiche impronte umane esistenti. Si tratta di ben 400 orme attribuite ad un uomo, una donna ed un bambino vissuti tra i 10.000 ed i 15.000 anni fa, anche se l'analisi al radiocarbonio suggerisce che due ossa di orso, trovate scavando sotto le orme, indicano che l'Homo Sapiens ha lasciato quelle tracce circa 36.500 anni fa.
Molte delle impronte, purtroppo, sono andate perdute a causa dell'intervento dei ricercatori e della curiosità dei turisti. Gli scienziati hanno potuto analizzarne 51 ed hanno convenuto che sei o sette individui, tra i quali un bambino, entrarono nella caverna dopo che quest'ultima era stata inondata dal fango.
La presenza di orme di Homo Sapiens in Europa è stata datata non oltre i 33.000 anni fa, mentre si pensa che alcune orme trovate a Engare Sero, in Tanzania, risalgano a ben 120.000 anni fa. Questi ultimi ritrovamenti, però, non sono stati ancora ufficializzati, forse perché vi è un problema proprio con la loro datazione.
Molte delle impronte, purtroppo, sono andate perdute a causa dell'intervento dei ricercatori e della curiosità dei turisti. Gli scienziati hanno potuto analizzarne 51 ed hanno convenuto che sei o sette individui, tra i quali un bambino, entrarono nella caverna dopo che quest'ultima era stata inondata dal fango.
La presenza di orme di Homo Sapiens in Europa è stata datata non oltre i 33.000 anni fa, mentre si pensa che alcune orme trovate a Engare Sero, in Tanzania, risalgano a ben 120.000 anni fa. Questi ultimi ritrovamenti, però, non sono stati ancora ufficializzati, forse perché vi è un problema proprio con la loro datazione.
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