Il punteruolo in rame ritrovato in Israele (Foto: University of Haifa) |
Uno dei più antichi oggetti metallici ritrovati, finora, in Medio Oriente. Si tratta di un punteruolo in rame scoperto durante gli scavi a Tel Tsaf, secondo i ricercatori dell'Istituto di Archeologia di Zinman e del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Haifa.
Secondo uno studio quest'oggetto risale al VI millennio o agli inizi del V millennio a.C.. Tel Tsaf è un villaggio dell'Era Calcolitica datato al 5200-4600 a.C., situato vicino al fiume Giordano, ai confini con la Giordania. Il sito venne scavato la prima volta nel 1950 e gli scavi, allora, si protrassero fino al 1970. Fin da questi primi scavi la zona si è rivelata di estrema importanza, fornendo agli archeologi una quantità di informazioni e di resti preziosi.
L'ultimo, in ordine di tempo, progetto di scavo è stato guidato dal Professor Danny Rosenberg, dell'Università di Haifa, in collaborazione con il Dottor Florian Klimscha, del Dipartimento Eurasia dell'Istituto Archeologico Germanico di Berlino. I ricercatori hanno potuto confermare la grande prosperità di cui godeva la comunità che qui abitava, prosperità data dai legami commerciali intessuti con le località vicine ma anche quelle più lontane. Ne sono esempio i ritrovamenti di grandi edifici in mattoni crudi e il gran numero di silos ritrovati, utilizzati per lo stoccaggio di orzo e grano.
Nei cortili delle case, inoltre, sono stati recuperati resti di ossa di animali bruciati, testimonianza dello svolgimento di diversi riti cerimoniali, ed alcuni reperti tra i quali oggetti di ossidiana, un vetro vulcanico proveniente dall'Anatolia e dall'Armenia, conchiglie dal Nilo e da altre aree del Mediterraneo, figurine di uomini e animali.
La scoperta più importante, però, rimane questo punteruolo in rame di 4 centimetri di lunghezza e di un millimetro di spessore, fissato ad un manico di legno ritrovato in una tomba sigillata in cui era stata sepolta una donna di circa 40 anni. La tomba era stata scavata in un silos. Attorno ai fianchi della defunta è stata rinvenuta una cintura formata da 1.668 conchiglie ricavate dalle uova dello struzzo. La sepoltura era stata ricoperta con diverse pietre di grandi dimensioni. L'elevato status sociale della donna è testimoniato dal luogo stesso della sua sepoltura: l'interno del silos.
Il punteruolo, seppellito con la defunta, fungeva forse da offerta a quest'ultima ma poteva esserle anche appartenuto quando era in vita. Finora gli archeologi ritenevano che i residenti nell'area avessero iniziato a utilizzare i metalli solo nel Tardo Calcolitico (seconda metà del V millennio a.C.), il punteruolo sposta indietro il limite temporale finora creduto assodato. L'esame chimico del rame in cui è stato forgiato il punteruolo ha dimostrato che esso proviene dal Caucaso, a circa 1.000 chilometri di distanza da Tel Tsaf. Questo dimostra l'esistenza di saldi legami commerciali a lunga distanza dalla comunità che abitava il villaggio. Gli archeologi sono ancora in dubbio sugli usi a cui poteva essere destinato il punteruolo.
Secondo uno studio quest'oggetto risale al VI millennio o agli inizi del V millennio a.C.. Tel Tsaf è un villaggio dell'Era Calcolitica datato al 5200-4600 a.C., situato vicino al fiume Giordano, ai confini con la Giordania. Il sito venne scavato la prima volta nel 1950 e gli scavi, allora, si protrassero fino al 1970. Fin da questi primi scavi la zona si è rivelata di estrema importanza, fornendo agli archeologi una quantità di informazioni e di resti preziosi.
L'ultimo, in ordine di tempo, progetto di scavo è stato guidato dal Professor Danny Rosenberg, dell'Università di Haifa, in collaborazione con il Dottor Florian Klimscha, del Dipartimento Eurasia dell'Istituto Archeologico Germanico di Berlino. I ricercatori hanno potuto confermare la grande prosperità di cui godeva la comunità che qui abitava, prosperità data dai legami commerciali intessuti con le località vicine ma anche quelle più lontane. Ne sono esempio i ritrovamenti di grandi edifici in mattoni crudi e il gran numero di silos ritrovati, utilizzati per lo stoccaggio di orzo e grano.
Nei cortili delle case, inoltre, sono stati recuperati resti di ossa di animali bruciati, testimonianza dello svolgimento di diversi riti cerimoniali, ed alcuni reperti tra i quali oggetti di ossidiana, un vetro vulcanico proveniente dall'Anatolia e dall'Armenia, conchiglie dal Nilo e da altre aree del Mediterraneo, figurine di uomini e animali.
Gli scavi di Tel Tsaf (Foto: Yosef Garfinkel) |
Il punteruolo, seppellito con la defunta, fungeva forse da offerta a quest'ultima ma poteva esserle anche appartenuto quando era in vita. Finora gli archeologi ritenevano che i residenti nell'area avessero iniziato a utilizzare i metalli solo nel Tardo Calcolitico (seconda metà del V millennio a.C.), il punteruolo sposta indietro il limite temporale finora creduto assodato. L'esame chimico del rame in cui è stato forgiato il punteruolo ha dimostrato che esso proviene dal Caucaso, a circa 1.000 chilometri di distanza da Tel Tsaf. Questo dimostra l'esistenza di saldi legami commerciali a lunga distanza dalla comunità che abitava il villaggio. Gli archeologi sono ancora in dubbio sugli usi a cui poteva essere destinato il punteruolo.
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