Il bacino in pietra ritrovato presso le mura (Foto: University of Cyprus) |
A Cipro, alla periferia del villaggio di Kouklia, a breve distanza dal santuario di Afrodite a Palaepaphos, la missione archeologica dell'Università di Cipro, diretta dalla Professoressa Maria Iacovou, ha rinvenuto un'imponente fortificazione della cittadella del periodo classico. Questi resti di fortificazione proteggevano il sito in cui sorgeva un edificio monumentale, scavato nel 1950 e conosciuto come il palazzo dell'ultima dinastia reale dell'antica Paphos. Il bastione si estende per oltre 80 metri e molti tratti sono conservati fino all'altezza di un metro e mezzo.
Il muraglione è un'architettura difensiva ben progettata. Alcune parti delle mura erano attrezzate per lo stoccaggio delle merci. Sono stati ritrovati, ancora in situ, due serbatoi e in quasi tutte le stanze del complesso abitativo sono stati rinvenuti frammenti di ceramica locale ed importata. Gli archeologi hanno ritrovato anche un impianto industriale collocato nei pressi del terrazzo del palazzo. Era composto da una profonda vasca in pietra e da un sistema di drenaggio realizzato con pietre tagliate finemente.
Tracce di travi e tegole dimostrano che il palazzo comprendeva ampi spazi coperti. Molte delle mura, inoltre, erano state rivestite con intonaco. Quest'anno la campagna archeologica è durata cinque settimane ed è stata finanziata dalla Alpha Bank di Cipro e da donazioni private.
Palaepaphos era la capitale del regno di Paphian alla fine del IV secolo a.C.. Il suo impianto urbano occupava gli altopiani intorno al santuario di Afrodite e sono quasi tutti visibili.
Il muraglione è un'architettura difensiva ben progettata. Alcune parti delle mura erano attrezzate per lo stoccaggio delle merci. Sono stati ritrovati, ancora in situ, due serbatoi e in quasi tutte le stanze del complesso abitativo sono stati rinvenuti frammenti di ceramica locale ed importata. Gli archeologi hanno ritrovato anche un impianto industriale collocato nei pressi del terrazzo del palazzo. Era composto da una profonda vasca in pietra e da un sistema di drenaggio realizzato con pietre tagliate finemente.
Tracce di travi e tegole dimostrano che il palazzo comprendeva ampi spazi coperti. Molte delle mura, inoltre, erano state rivestite con intonaco. Quest'anno la campagna archeologica è durata cinque settimane ed è stata finanziata dalla Alpha Bank di Cipro e da donazioni private.
Palaepaphos era la capitale del regno di Paphian alla fine del IV secolo a.C.. Il suo impianto urbano occupava gli altopiani intorno al santuario di Afrodite e sono quasi tutti visibili.
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