sabato 19 aprile 2025

Austria, avamposto militare romano sul Danubio torna alla luce

Austria, vista aerea dello scavo nell'Hainburger Au
(Foto: H. Wraunek)

Per la prima volta i ricercatori dell'Istituto Archeologico Austriaco dell'Accademia Austriaca delle Scienze e del Parco Archeologico di Carnuntum, del Dipartimento di Arte e Cultura della Provincia della Bassa Austria, sono riusciti a dimostrare l'esistenza di una testa di ponte romana in territorio austriaco. Questa scoperta dimostra l'importanza della via dell'Ambra, una via commerciale che dal Baltico, passando per Carnuntum, conduceva nei territori dell'Impero Romano e fornisce, nel contempo, nuovi dettagli sulla difesa di confine romana lungo il Danubio.
Finora era conosciuto solo un sito analogo sul limes del Danubio, il forte di Iza-Leanyvar, in Slovacchia.
Sono ancora visibili le mura del sito, noto come Odes Schloss, individuate già nel 1850. Sulla base dei bolli rinvenuti sui mattoni, le strutture edilizie vennero all'epoca interpretate come i resti di una testa di ponte fortificata romana. La testa di ponte era solitamente costruita sulla sponda opposta di un fiume di confine ed aveva il compito di monitorare gli attraversamenti fluviali considerati strategicamente importanti. Da queste basi, le truppe romane potevano osservare sia il passaggio attraverso il Danubio che la campagna circostante. In particolare lungo il limes del Danubio, tali installazioni erano importanti per la difesa del confine romano e il controllo delle rotte commerciali.
Gli scavi nell'Hainburger Au hanno portato alla luce strutture murarie straordinariamente ben conservate. Particolarmente impressionante è il fatto che parti delle mura del forte si sono conservate fino a 2,65 metri di altezza. Le indagini scientifiche dimostrano che il forte ebbe due fasi costruttive. La prima fase risale al 170-180 d.C. circa, quando l'imperatore Marco Aurelio fece rinforzare il confine romano contro le tribù germaniche durante le guerre marcomanniche. La seconda fase costruttiva, intorno al 260 d.C., vide la ristrutturazione del complesso sotto l'imperatore Gallieno.
I reperti archeologici rinvenuti comprendono mattoni bollati delle Legioni XIV e XV, monete, ceramiche e piccoli oggetti in bronzo a dimostrazione, secondo i ricercatori, della grande importanza strategica di Carnuntum.
Lo scavo fornisce anche preziose informazioni sulla dinamica del Danubio. Poiché i corsi d'acqua storici anteriori al XVI secolo sono scarsamente documentati, sono stati prelevati campioni di sedimenti in collaborazione con l'Università di Boku e l'Università di Vienna pe analizzarne l'evoluzione geologica.

Fonte:
oeaw.ac.at


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