domenica 10 agosto 2014

Riemergono i resti della Battaglia delle Egadi

Il rostro recuperato nel Mar di Sicilia (Foto: La Repubblica.it)
Il recupero di un rostro in bronzo appartenente ad un'antica nave da guerra dal fondo del Mare di Sicilia, ha dato la certezza agli archeologi di aver scoperto il primo ed unico (finora) sito dove si era sicuramente svolta una battaglia navale.
Il rostro di bronzo era posto sulla prua delle antiche navi da guerre affondate nel 241 a.C. durante il primo conflitto tra Roma e Cartagine. Il rostro recuperato recentemente è l'undicesimo che giaceva sul fondo del mare di Sicilia. Il progetto, che si sta sviluppando nel mare delle Egadi, coinvolge la Soprintendenza del Mare della regione Sicilia e la RPM Nautical Foundation.
Il sito si estende su quasi 10 chilometri, ad una profondità di oltre 80 metri. A queste profondità il lavoro è condotto per mezzo di veicoli telecomandati e sistemi sonar controllati in superficie da una nave da ricerca.
La decorazione del rostro
(Foto: La Repubblica.it)
Il rostro recuperato si trova in buone condizioni e presenta numerosi chiodi e, al suo interno, delle parti in legno. E' stato ribattezzato "Egadi 10" ed è riemerso dall'area di mare posta a circa 7 chilometri ad ovest dell'isola di Levanzo, dove avvenne la Battaglia delle Egadi (10 marzo 241 a.C.) tra la flotta cartaginese di Annone e quella romana di Lutazio Catulo.
Gli undici rostri recuperati dal Mar di Sicilia sono del tipo a tridente e sono stati ritrovati tra il 2004 e il 2014 nel medesimo sito. Il nuovo rostro, che va ad aggiungersi agli altri dieci recuperati nelle precedenti campagne, è formato da un pezzo in bronzo, fuso con la tecnica della cera persa, che veniva inserito sull'intersezione delle porzioni terminali in legno della chiglia, delle cinte laterali e della struttura arcata del dritto di prua.
Il rostro è stato identificato come romano, grazie al confronto con due altri rostri recuperati nel 2012. E' ben visibile, infatti, la decorazione a rilievo raffigurante un elmo di tipo montefortino sormontato da tre piume. Al di sotto della decorazione si nasconde, forse, l'iscrizione latina con la certificato da parte del questore, ma al momento non è visibile.
La battaglia delle Egadi venne descritta da Polibio e da altri storici antichi. Essa conclude la lunga prima guerra punica e la vittoria romana fu dovuta all'audacia dell'ammiraglio romano Lutazio Catulo. In prossimità del limite meridionale e settentrionale della scogliera tra la Cala Calcare e Capo Grosso sono ancora presenti le vestigia romane in parte attribuibili alla battaglia delle Egadi. Si tratta, in particolare, dell'ancoraggio della flotta di Lutazio Catulo, vale a dire di numerosi ceppi d'ancora in piombo, localizzati sui fondali rocciosi tra i 20 e i 30 metri, a circa 100 metri dalla costa.

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