Resti della chiesa scoperta in Kosovo (Foto: dailsabah.com) |
Archeologi turchi hanno riportato alla luce una chiesa risalente al IV secolo d.C. a Gracanica, nei pressi di Pristina, in Kosovo.
Gli scavi sono iniziati nel 2012 sotto la supervisione del Professore Associato Huluk Cetinkaya, del Dipartimento di Archeologia della Mimar Sinan University. Gli archeologi hanno iniziato a scavare ad Ulpiana, uno dei più importanti insediamenti romani della regione. Immediatamente è tornato alla luce un battistero, poi parte della chiesa cristiana e le tracce della presenza di due nuclei familiari che abitavano qui in due diversi periodi storici.
La chiesa aveva subìto già un restauro quando venne distrutta alla fine del IV secolo. Finora è stato liberato dal terreno un terzo dell'antico edificio, alto 19 metri. Si pensa, ora, di scavare la parte centrale della chiesa, ancora sepolta nel terreno.
Sono stati anche esaminati tre scheletri trovati sepolti accanto al battistero. Risalgono al V secolo d.C.. Dagli scavi sono emerse anche 101 monete, la maggior parte delle quali sono leggibili, che risalgono al IV secolo d.C..
A fornire una datazione abbastanza certa sono stati i materiali da costruzione utilizzati per la chiesa. Si sa che era stato vietato, dopo il primo quarto del V secolo d.C., l'utilizzo di malta per gli edifici religiosi. Resti di questo materiale sono stati ritrovati negli scavi e sono stati proprio questi resti a consentire un'ipotesi di datazione antecedente al V secolo d.C.
Gli scavi sono iniziati nel 2012 sotto la supervisione del Professore Associato Huluk Cetinkaya, del Dipartimento di Archeologia della Mimar Sinan University. Gli archeologi hanno iniziato a scavare ad Ulpiana, uno dei più importanti insediamenti romani della regione. Immediatamente è tornato alla luce un battistero, poi parte della chiesa cristiana e le tracce della presenza di due nuclei familiari che abitavano qui in due diversi periodi storici.
La chiesa aveva subìto già un restauro quando venne distrutta alla fine del IV secolo. Finora è stato liberato dal terreno un terzo dell'antico edificio, alto 19 metri. Si pensa, ora, di scavare la parte centrale della chiesa, ancora sepolta nel terreno.
Sono stati anche esaminati tre scheletri trovati sepolti accanto al battistero. Risalgono al V secolo d.C.. Dagli scavi sono emerse anche 101 monete, la maggior parte delle quali sono leggibili, che risalgono al IV secolo d.C..
A fornire una datazione abbastanza certa sono stati i materiali da costruzione utilizzati per la chiesa. Si sa che era stato vietato, dopo il primo quarto del V secolo d.C., l'utilizzo di malta per gli edifici religiosi. Resti di questo materiale sono stati ritrovati negli scavi e sono stati proprio questi resti a consentire un'ipotesi di datazione antecedente al V secolo d.C.
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