Gli strumenti da chirurgo trovati nel Circo di Commodo (Foto: Il Messaggero) |
Ancora una volta sono le nuove tecnologie a permettere scoperte che, fino a qualche anno fa, si consideravano impossibili, in particolare l'aerofotogrammetria. Alle prospezioni dal cielo seguono, ovviamente, quelle terrene che servono a dare consistenza a quanto si è visto dall'alto. Così è stato possibile individuare il Circo di Commodo. Gli scavi, seguiti agli esami aerei, hanno identificato i carceres, i blocchi di partenza delle bighe che partecipavano alle corse, ma anche un kit da chirurgia di pronto soccorso che giaceva in quella che, probabilmente, era una sorta di infermeria.
Il circo di Commodo è stato individuato dall'equipe archeologica capeggiata da Rita Paris, della Soprintendenza ai Beni Archeologici. Si trova nella Villa dei Quintili, sull'Appia Antica. Finora di questo circo non si conosceva molto. Si pensava, in base a vecchie carte, che fosse un ippodromo. Adesso si è potuto stimare che era lungo oltre 400 metri e che poteva ospitare fino a 7700 persone. Era molto simile al Circo di Massenzio (lungo 520 metri con una capacità di 10.000 spettatori) che potrebbe esserne stato il modello.
Al centro del Circo di Commodo c'era una spina di 200 metri, ma al momento gran parte del monumento rientra in una proprietà privata. Per avere un'idea del suo aspetto, poi, si è proceduto ad una ricostruzione ideale a partire dalla torretta a base quadrata di sei metri di altezza, che spicca presso la grande cisterna non lontana dalla residenza imperiale. Il Dottor Riccardo Frontoni e la Dottoressa Giuliana Galli hanno chiarito che si tratta di un carceres, la linea di partenza per la corsa delle bighe. Nei pressi della torretta il Dottor Frontoni ha riportato alla luce l'originaria pavimentazione del circo, in mattoni. Sul pavimento, nei pressi delle fondazioni della torre, ha trovato un bicchierino, come se qualcuno avesse voluto brindare proprio in quel punto. In un laboratorio, collegato al circo, gli archeologi hanno trovato degli strumenti da medico chirurgo specialista per occhi e orecchie.
A fornire un aiuto importante per l'identificazione del Circo di Commodo sono stati anche i mosaici delle terme dei pretoriani di Commodo, a S. Maria Nova, dedicati ai cavalli. Commodo, figlio dell'imperatore Marco Aurelio, fu un imperatore dalla personalità crudele e stravagante. Elio Lampridio, nella Historia Augusta, lo ha descritto come un istrionico, un crudele e un vizioso. Gli piaceva partecipare alle corse del circo, recitare a teatro dove aveva particolare cura di lisciare e lumeggiare i suoi capelli o scendere nell'arena abbigliato da gladiatore.
Tra i reperti rinvenuti in precedenza nell'area della Villa di Commodo vi sono il laboratorio di un pittore con i vasetti ancora colmi di pigmenti turchesi e rossi, una decina di chiavi trovate in una stanzetta di servizio e appartenenti al magister claviarus, che aveva il compito di chiudere tutte le porte della Villa.
Il circo di Commodo è stato individuato dall'equipe archeologica capeggiata da Rita Paris, della Soprintendenza ai Beni Archeologici. Si trova nella Villa dei Quintili, sull'Appia Antica. Finora di questo circo non si conosceva molto. Si pensava, in base a vecchie carte, che fosse un ippodromo. Adesso si è potuto stimare che era lungo oltre 400 metri e che poteva ospitare fino a 7700 persone. Era molto simile al Circo di Massenzio (lungo 520 metri con una capacità di 10.000 spettatori) che potrebbe esserne stato il modello.
Le chiavi del magister claviarus della Villa di CommodO (Foto: Il Messaggero) |
Ricostruzione di come doveva essere il Circo di Commodo (Foto: Il Messaggero) |
Tra i reperti rinvenuti in precedenza nell'area della Villa di Commodo vi sono il laboratorio di un pittore con i vasetti ancora colmi di pigmenti turchesi e rossi, una decina di chiavi trovate in una stanzetta di servizio e appartenenti al magister claviarus, che aveva il compito di chiudere tutte le porte della Villa.
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