L'iscrizione di Aquae Calidae (Foto: Comune di Burgas) |
Un'antica iscrizione che può contenere preziose informazioni per la storia dell'antica Tracia prima della conquista romana, è stata scoperta dagli archeologi durante lo scavo della città di Aquae Calidae, nella città bulgara di Burgas, sul Mar Nero.
L'iscrizione è in greco antico ed è stata incisa su una lastra di marmo. E' stata datata al 20-30 d.C. ed appartiene ad un certo Apollonio, figlio di Eptaikentus, stratega (governatore militare) delle terre intorno alla città di Anchialos, che corrisponde all'attuale Pomorie, sul Mar Nero.
Gli anni in cui è stata incisa l'iscrizione furono gli ultimi del regno Odrisi, lo stato più potente dell'antica Tracia, la cui durata è stata fissata ad un periodo che va dal V secolo a.C. a I secolo d.C. L'iscrizione è stata scoperta nel giugno scorso ma è stata rivelata solo in questi giorni nel corso di una conferenza presso il Museo regionale di storia di Burgas.
L'iscrizione è stata trovata inserita in un altare nell'antico balneum di Aquae Calidae (nota, nel Medioevo, con il nome di Thermopolis), le cui rovine sono attualmente in fase di scavo e sono state anche parzialmente ripristinate.
L'iscrizione è una dimostrazione che Aquae Calidae era, un tempo, un importante centro amministrativo dell'antica Tracia. Si tratta della prima fonte storica mai scoperta che menziona i figli di re traci, Roementalce II (18-38 d.C.) e sua sorella Pitodorida II (36-46 d.C.). L'iscrizione menziona anche un santuario costruito da Apollonio Eptaikentus, strategos della regione di Anchialos sotto il re di Tracia Sapaean Rhometalces II. Il santuario era dedicato all'antica divinità greca e tracia Demetra. La lastra di marmo dove è stata trovata l'iscrizione era, probabilmente, parte di un tempio a lei dedicato. Gli archeologi sperano di trovare presto il santuario della dea.
Durante gli scavi ad Aquae Calidae gli archeologi hanno scoperto anche parte di un reliquiario cristiano, una vera sorpresa per gli archeologi. Tra le scoperte precedenti a quella dell'iscrizione vi è un'altra iscrizione con parte del nome di Gaio Pantuleius Graptiacus, governatore della provincia romana di Tracia durante il regno dell'imperatore Marco Aurelio (161-180 d.C.). Il nome di Pantuleius Graptiacus era già stato rinvenuto su altre due iscrizioni ritrovate una a Philipopolis (odierna Plovdiv) e un'altra a Pizos, nel sud della Bulgaria.
Ma Aque Calidae ha restituito anche frammenti di mazze di bronzo, fibule, fibbie, piombini bizantini, pettini in legno del XII-XIII secolo d.C., un pettine in osso del VI-VII secolo d.C., un sigillo dell'imperatrice bizantina Teodora, appartenente alla dinastia macedone (1055-1056), con raffigurazione della Vergine.
L'iscrizione è in greco antico ed è stata incisa su una lastra di marmo. E' stata datata al 20-30 d.C. ed appartiene ad un certo Apollonio, figlio di Eptaikentus, stratega (governatore militare) delle terre intorno alla città di Anchialos, che corrisponde all'attuale Pomorie, sul Mar Nero.
Gli anni in cui è stata incisa l'iscrizione furono gli ultimi del regno Odrisi, lo stato più potente dell'antica Tracia, la cui durata è stata fissata ad un periodo che va dal V secolo a.C. a I secolo d.C. L'iscrizione è stata scoperta nel giugno scorso ma è stata rivelata solo in questi giorni nel corso di una conferenza presso il Museo regionale di storia di Burgas.
L'iscrizione è stata trovata inserita in un altare nell'antico balneum di Aquae Calidae (nota, nel Medioevo, con il nome di Thermopolis), le cui rovine sono attualmente in fase di scavo e sono state anche parzialmente ripristinate.
Un pettine in legno dell'XI-XII secolo scoperto ad Aquae Calidae (Foto: Comune di Burgas) |
Durante gli scavi ad Aquae Calidae gli archeologi hanno scoperto anche parte di un reliquiario cristiano, una vera sorpresa per gli archeologi. Tra le scoperte precedenti a quella dell'iscrizione vi è un'altra iscrizione con parte del nome di Gaio Pantuleius Graptiacus, governatore della provincia romana di Tracia durante il regno dell'imperatore Marco Aurelio (161-180 d.C.). Il nome di Pantuleius Graptiacus era già stato rinvenuto su altre due iscrizioni ritrovate una a Philipopolis (odierna Plovdiv) e un'altra a Pizos, nel sud della Bulgaria.
Ma Aque Calidae ha restituito anche frammenti di mazze di bronzo, fibule, fibbie, piombini bizantini, pettini in legno del XII-XIII secolo d.C., un pettine in osso del VI-VII secolo d.C., un sigillo dell'imperatrice bizantina Teodora, appartenente alla dinastia macedone (1055-1056), con raffigurazione della Vergine.
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