Una delle tombe trovate a Santhià (Foto: vercellioggi.it) |
Durante lo scavo per la posa di un metanodotto in territorio di Santhià, sono state trovate dieci tombe di epoca romana. Gli archeologi hanno recuperato tutti il materiale di corredo.
La necropoli conta una decina di tombe a fossa, in cui venivano poste le ceneri del defunto, arso su una pira (l'ustrinum). Le sepolture sono tutte di età romana, databili al II secolo d.C., alcune raggruppate, in cui vi sono tombe che in parte si sovrappongono. Questo particolare ha fatto pensare agli archeologi che si tratti di generazioni successive di una stessa famiglia.
Tutte le sepolture conservano le rispettive urne cinerarie, le olle, i balsamari, i pendagli in pasta vitrea. E' stato ritrovato anche uno specchio in bronzo quasi integro.
La necropoli conta una decina di tombe a fossa, in cui venivano poste le ceneri del defunto, arso su una pira (l'ustrinum). Le sepolture sono tutte di età romana, databili al II secolo d.C., alcune raggruppate, in cui vi sono tombe che in parte si sovrappongono. Questo particolare ha fatto pensare agli archeologi che si tratti di generazioni successive di una stessa famiglia.
Tutte le sepolture conservano le rispettive urne cinerarie, le olle, i balsamari, i pendagli in pasta vitrea. E' stato ritrovato anche uno specchio in bronzo quasi integro.
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