domenica 3 aprile 2016

Scavata una necropoli a Gebel el Silsila, Egitto

L'accesso ad una delle sepolture trovate a Gebel el Silsila
(Foto: Gebel el Silsila Project 20169
Nel luogo dove vi è un'antica cava, a Gebel el Silsila, a nord di Assuan, in Egitto, è stata scoperta una necropoli di 3400 anni fa, composta da decine di sepolture scavate nella roccia e risalenti al Nuovo Regno. I blocchi di granito di Gebel el Silsila furono utilizzati per la costruzione di quasi tutti i più grandi templi dell'antico Egitto.
Finora gli archeologi hanno documentato più di 40 tombe, tra le quali un piccolo santuario che sorgeva sulle rive del Nilo. Operano sul luogo i ricercatori dell'Università di Lund. Molte sepolture sono in cattive condizioni a causa dell'erosione e delle infiltrazioni dell'acqua ed a causa della presenza del sale. Gli archeologi collaborano con il Ministero delle Antichità e con gli ispettorati generali di Kom Ombo e Assuan.
Il santuario portato alla luce è di dimensioni ridotte, scavato nella roccia, con due camere sepolcrali che si aprono verso il fiume ed un porta interna il cui architrave è decorato con un disco solare alato. Le altre sepolture sono composte da una o due camere scavate nella roccia, non decorate, con una o più cripte al di sotto della pavimentazione. L'accesso avviene solitamente attraverso una serie di passaggi che scendono nel terreno. A causa dell'assenza di decorazione non si sa chi sia stato sepolto in queste tombe, anche se gli archeologi, basandosi sull'elaborazione dell'architettura, pensano siano state assegnate a persone di rango superiore ai semplici cavatori di granito. Probabilmente si trattava di funzionari di rango inferiore al visir.
Sono stati trovati frammenti di gesso dipinto, forse appartenente a sarcofagi decorati, pezzi di bende che dovevano avvolgere delle mummie, perline e amuleti che suggeriscono che le sepolture appartenevano a persone di un certo status sociale. E' stato rinvenuto anche un anello che reca il cartiglio del faraone Tutmosis III Men-Kheper-Ra ed uno scarabeo con il nome del faraone.
Lo scavo non è stato un compito facile poiché le sepolture erano state riempite d'acqua a causa delle periodiche inondazioni del Nilo. Analisi preliminari su resti di ossa recuperati parlano di sepolture eterogenee di uomini, donne e bambini di ogni età.

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