La scoperta del recipiente potorio (Foto: Ca' Foscari) |
Una spedizione archeologica georgiano-italiana ha scoperto del polline di vite in un recipiente zoomorfo utilizzato durante cerimonie rituali da parte della cultura Kura-Araxes.
La spedizione dell'Università Ca' Foscari di Venezia, guidata da Elena Rova, e quella del Museo Nazionale georgiano di Tbilisi, guidata da Iulon Gagoshidze, ha scoperto, nel sito archeologico di Aradetis Orgora, a 100 chilometri dalla capitale Tbilisi, tracce di vino all'interno di un recipiente zoomorfo di circa 3000 a.C.
Il vaso ha un corpo a forma di animale con tre piedini ed un foro sulla parte posteriore che serviva per versare. La testa è mancante. E' stato trovato con un altro recipiente simile e un vaso Kura-Araxes, sul pavimento bruciato di una grande area rettangolare, probabilmente una sorta di tempio utilizzato per attività cultuali. I risultati con il carbonio 14 confermano che i reperti risalgono al 3000 a.C. circa. Entrambi gli oggetti costituiscono un unicum nella regione.
All'interno di una delle brocche sono stati trovati numerosi granuli ben conservati di polline di Vitis vinifera (vite comune). Secondo la professoressa Rova si tratta di una scoperta significativa, "perché il contesto della scoperta suggerisce che il vino è stato versato dal vaso per essere offerto agli dei o per essere consumato dai partecipanti alla cerimonia religiosa".
In Georgia la vite è stata coltivata sin dal periodo Neolitico ed è stata collocata nel periodo Kura-Araxes, più di 5000 anni fa, e continua tuttora: nel corso dei banchetti tradizionali georgiani, i supra, il vino viene consumato da recipienti ricavati dalle corna degli animali nel contesto di elaborati brindisi rituali.
La cultura Kura-Araxes (seconda metà del IV e prima metà del III millennio a.C.) è l'unica cultura preistorica del Caucaso meridionale, sviluppatasi su vaste aree del Vicino Oriente fino all'Iran e alla regione Siro-Palestinese.
La spedizione dell'Università Ca' Foscari di Venezia, guidata da Elena Rova, e quella del Museo Nazionale georgiano di Tbilisi, guidata da Iulon Gagoshidze, ha scoperto, nel sito archeologico di Aradetis Orgora, a 100 chilometri dalla capitale Tbilisi, tracce di vino all'interno di un recipiente zoomorfo di circa 3000 a.C.
Il vaso ha un corpo a forma di animale con tre piedini ed un foro sulla parte posteriore che serviva per versare. La testa è mancante. E' stato trovato con un altro recipiente simile e un vaso Kura-Araxes, sul pavimento bruciato di una grande area rettangolare, probabilmente una sorta di tempio utilizzato per attività cultuali. I risultati con il carbonio 14 confermano che i reperti risalgono al 3000 a.C. circa. Entrambi gli oggetti costituiscono un unicum nella regione.
All'interno di una delle brocche sono stati trovati numerosi granuli ben conservati di polline di Vitis vinifera (vite comune). Secondo la professoressa Rova si tratta di una scoperta significativa, "perché il contesto della scoperta suggerisce che il vino è stato versato dal vaso per essere offerto agli dei o per essere consumato dai partecipanti alla cerimonia religiosa".
In Georgia la vite è stata coltivata sin dal periodo Neolitico ed è stata collocata nel periodo Kura-Araxes, più di 5000 anni fa, e continua tuttora: nel corso dei banchetti tradizionali georgiani, i supra, il vino viene consumato da recipienti ricavati dalle corna degli animali nel contesto di elaborati brindisi rituali.
La cultura Kura-Araxes (seconda metà del IV e prima metà del III millennio a.C.) è l'unica cultura preistorica del Caucaso meridionale, sviluppatasi su vaste aree del Vicino Oriente fino all'Iran e alla regione Siro-Palestinese.
Fonti:
Università Ca' Foscari di Venezie
sciencedaily.com
Università Ca' Foscari di Venezie
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