L'edificio romano del dazio scavato a Nicopolis ad Istrum, in Bulgaria (Foto: TV grab from BNT) |
Gli archeologi hanno scoperto nel nord della Bulgaria, vicino Veliko Tarnovo e Nikyup, un edificio pubblico che fungeva da ufficio per il controllo delle entrate. Si tratta di un edificio di epoca romana nel quale sono stati trovati un gran numero di pesi e misuratori. Gli scavi sono stati condotti dall'archeologa bulgara Pavlina Vadkova.
Le rovine dell'edificio pubblico si trovano a nord del foro di Nicopolis ad Istrum. Per controllare le tasse sul commercio i Romani utilizzavano diversi pesi. Manufatti del genere sono stati trovati nell'edificio appena scavato.
Le rovine di Nicopolis ad Istrum, il cui nome significa "Città della Vittoria sul fiume Danubio", si trovano nei pressi dell'odierna Nikyup, comune di Veliko Tarnovo, 18 chilometri a nordovest della città di Velikovo Tarnovo. Nicopolis ad Istrum venne fondata dall'imperatore Marco Ulpio Traiano (98-117 d.C.) per celebrare le sue vittorie sui Daci tra i 101 e il 106 d.C.. La città sorse all'incrocio delle due strade principali delle Province Danubiane Romane: la strada da Odessus sul Mar Nero (attuale Varna) nella parte occidentale della penisola balcanica, e la strada dall'accampamento romano di Novae (attuale Svishtov) sul Danubio, nella parte meridionale della penisola balcanica.
Nicopolis ad Istrum è talvolta descritta come luogo d'origine della tradizione letteraria germanica. Nel IV secolo d.C. il vescovo locale Ulfila (Wulfila) venne ricevuto dall'imperatore Costantino II dal quale ebbe il mandato per cristianizzare gli abitanti della Mesia tra i quali quelli di Nicopolis ad Istrum. Il vescovo inventò l'alfabeto gotico e tradusse la Bibbia dal greco al gotico.
La città romana venne distrutta da Attila nel 447 d.C., anche se i suoi abitanti l'avevano abbandonata da tempo. Fu parzialmente ricostruita come avamposto fortificato dell'Impero Romano d'Oriente nel VI secolo d.C., venne nuovamente distrutta nello stesso secolo dagli Avari e tornò a vivere come città medioevale dell'impero bulgaro tra il X e il XIV secolo.
Purtroppo la città romana di Nicopolis ad Istrum rimane in gran parte ancora sconosciuta al turismo culturale. Nel 2015 è stata visitata da appena 4.000 turisti, numero che, comunque, è in aumento rispetto agli anni precedenti.
Le rovine dell'edificio pubblico si trovano a nord del foro di Nicopolis ad Istrum. Per controllare le tasse sul commercio i Romani utilizzavano diversi pesi. Manufatti del genere sono stati trovati nell'edificio appena scavato.
Le rovine di Nicopolis ad Istrum, il cui nome significa "Città della Vittoria sul fiume Danubio", si trovano nei pressi dell'odierna Nikyup, comune di Veliko Tarnovo, 18 chilometri a nordovest della città di Velikovo Tarnovo. Nicopolis ad Istrum venne fondata dall'imperatore Marco Ulpio Traiano (98-117 d.C.) per celebrare le sue vittorie sui Daci tra i 101 e il 106 d.C.. La città sorse all'incrocio delle due strade principali delle Province Danubiane Romane: la strada da Odessus sul Mar Nero (attuale Varna) nella parte occidentale della penisola balcanica, e la strada dall'accampamento romano di Novae (attuale Svishtov) sul Danubio, nella parte meridionale della penisola balcanica.
Nicopolis ad Istrum è talvolta descritta come luogo d'origine della tradizione letteraria germanica. Nel IV secolo d.C. il vescovo locale Ulfila (Wulfila) venne ricevuto dall'imperatore Costantino II dal quale ebbe il mandato per cristianizzare gli abitanti della Mesia tra i quali quelli di Nicopolis ad Istrum. Il vescovo inventò l'alfabeto gotico e tradusse la Bibbia dal greco al gotico.
La città romana venne distrutta da Attila nel 447 d.C., anche se i suoi abitanti l'avevano abbandonata da tempo. Fu parzialmente ricostruita come avamposto fortificato dell'Impero Romano d'Oriente nel VI secolo d.C., venne nuovamente distrutta nello stesso secolo dagli Avari e tornò a vivere come città medioevale dell'impero bulgaro tra il X e il XIV secolo.
Purtroppo la città romana di Nicopolis ad Istrum rimane in gran parte ancora sconosciuta al turismo culturale. Nel 2015 è stata visitata da appena 4.000 turisti, numero che, comunque, è in aumento rispetto agli anni precedenti.
Fonte:
archaeologyinbulgaria.com
archaeologyinbulgaria.com
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