L'antico Sannio |
Sotto la superficie del Molise, nella valle del Tappino, sarebbero nascoste delle rovine romane. In passato la conformazione del terreno non ha permesso di individuarle né attraverso l'esplorazione sul terreno, né con la fotografia area. Il problema è ora stato superato grazie ai droni.
Questa regione era conosciuta dai Romani come Samnium, poiché vi abitavano i Sanniti, protagonisti, insieme con i Romani, di una lunga e sanguinosa guerra per il predominio sulla penisola. L'autore dello studio sul territorio molisano, Tesse Stek, archeologo del Mediterraneo presso l'Università di Leiden, nei Paesi Bassi, ha sottolineato che: "Il modo in cui fosse organizzata questa società di montagna rimane un mistero".
In precedenza erano stati rinvenuti, in via del tutto accidentale, due antichi templi della zona ma "non c'era una buona conoscenza di altri siti, come ad essempio villaggi, fattorie, ville, cimiteri e così via, che potrebbero dirci di più sugli antichi abitanti della zona che visitavano i locali luoghi di culto. Sembravano essere cattedrali nel deserto, per così dire", ha detto Stek.Una delle teorie sulla presenza dei templi era che servissero come stazioni stradali, luoghi di commercio lungo un percorso viario che vedeva passare tanto animali quanto merci. Un'altra teoria suggerisce, invece, che gli edifici religiosi segnassero la frontiera di un grande stato quale poteva essere quello degli antichi Sanniti.
Alcuni reperti trovati, in precedenza, nella zona, suggeriscono che le rovine che dovrebbero emergere dal terreno a breve, grazie anche all'utilizzo dei droni, risalgono in realtà ad un periodo molto esteso che va dal periodo romano classico - V secolo a.C. - sino ai primi secoli del medioevo - VII secolo d.C. - confermando, quindi, che la zona fosse più densamente abitata di quello che ci si aspettava.
Questa regione era conosciuta dai Romani come Samnium, poiché vi abitavano i Sanniti, protagonisti, insieme con i Romani, di una lunga e sanguinosa guerra per il predominio sulla penisola. L'autore dello studio sul territorio molisano, Tesse Stek, archeologo del Mediterraneo presso l'Università di Leiden, nei Paesi Bassi, ha sottolineato che: "Il modo in cui fosse organizzata questa società di montagna rimane un mistero".
In precedenza erano stati rinvenuti, in via del tutto accidentale, due antichi templi della zona ma "non c'era una buona conoscenza di altri siti, come ad essempio villaggi, fattorie, ville, cimiteri e così via, che potrebbero dirci di più sugli antichi abitanti della zona che visitavano i locali luoghi di culto. Sembravano essere cattedrali nel deserto, per così dire", ha detto Stek.Una delle teorie sulla presenza dei templi era che servissero come stazioni stradali, luoghi di commercio lungo un percorso viario che vedeva passare tanto animali quanto merci. Un'altra teoria suggerisce, invece, che gli edifici religiosi segnassero la frontiera di un grande stato quale poteva essere quello degli antichi Sanniti.
Alcuni reperti trovati, in precedenza, nella zona, suggeriscono che le rovine che dovrebbero emergere dal terreno a breve, grazie anche all'utilizzo dei droni, risalgono in realtà ad un periodo molto esteso che va dal periodo romano classico - V secolo a.C. - sino ai primi secoli del medioevo - VII secolo d.C. - confermando, quindi, che la zona fosse più densamente abitata di quello che ci si aspettava.
Fonte:
amantidellastoria.com
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