La testa allungata di un infante mummificato trovata in Perù (Foto: Brien Foerster, Hidden Inca Tours) |
La testa allungata mummificata di un neonato, appartenente all'antica cultura Paracas, è stata trovata in Perù. Il cranio è allungato geneticamente, poiché il processo di deformazione cranica artificiale richiede almeno sei mesi per produrre l'effetto desiderato. Dal momento che sono stati scoperti più di 300 teschi allungati, nel corso degli anni, a Paracas, è probabile che qui vivesse un genere di umani con questa insolita caratteristica.
Il bambino, la cui testa è stata mummificata, è morto circa duemila anni fa ed aveva al massimo tre mesi. Si sono conservati i suoi capelli, di un bruno chiaro. Paracas è una sorta di penisola nel deserto e si trova all'interno della provincia di Pisco, sulla costa sud del Perù. Qui, nel 1928, l'archeologo peruviano Julio Tello scoprì un enorme necropoli, nelle cui sepolture erano stati collocati i resti di individui dai crani allungati più grandi del mondo. Questi resti sono noti come i "teschi di Paracas", in totale ne sono stati trovati circa 300, alcuni dei quali risalenti a tremila anni fa.
I crani allungati di Paracas suscitarono non poco scalpore nel 2014, quando un genetista che aveva effettuato dei test preliminare sul Dna mitocondriale, affermò che quest'ultimo presentava mutazioni sconosciute per qualsiasi umano, primate o animale conosciuto. Una seconda analisi del Dna, completata nel 2016, ha suggerito che i teschi appartenevano ad un'etnia di origine mediterranea o mediorientale.
La maggior parte dei casi di allungamento del cranio sono il risultato di una deformazione cranica ottenuta comprimendo la testa per un lungo periodo di tempo con bende o tavole. Mentre la deformazione cranica cambia la forma del cranio, però, non altera altre caratteristiche tipiche di un cranio umano normale. I teschi di Paracas presentano funzioni che differiscono da quelle tipiche dei teschi normali quali, ad esempio, un arco zigomatico molto marcato, orbite diverse e nessuna satura sagittale. Tutte queste caratteristiche portano a pensare che l'allungamento dei teschi di Paracas potrebbe essere stato naturale e non prodotto artificialmente.
Solitamente la deformazione artificiale del cranio viene operata su un infante, quando le ossa del cranio sono più flessibili. Un periodo favorevole è quello a circa un mese dalla nascita e fino ai sei mesi. Pertanto la scoperta di un neonato con un cranio allungato suggerisce che non vi fosse, in questo caso, una deformazione artificiale dello stesso. La stessa deformazione del cranio è stata riscontrata in un feto racchiuso all'interno del grembo di una donna mummificata, trovata nella caverna di Hichay.
Il bambino, la cui testa è stata mummificata, è morto circa duemila anni fa ed aveva al massimo tre mesi. Si sono conservati i suoi capelli, di un bruno chiaro. Paracas è una sorta di penisola nel deserto e si trova all'interno della provincia di Pisco, sulla costa sud del Perù. Qui, nel 1928, l'archeologo peruviano Julio Tello scoprì un enorme necropoli, nelle cui sepolture erano stati collocati i resti di individui dai crani allungati più grandi del mondo. Questi resti sono noti come i "teschi di Paracas", in totale ne sono stati trovati circa 300, alcuni dei quali risalenti a tremila anni fa.
I crani allungati di Paracas suscitarono non poco scalpore nel 2014, quando un genetista che aveva effettuato dei test preliminare sul Dna mitocondriale, affermò che quest'ultimo presentava mutazioni sconosciute per qualsiasi umano, primate o animale conosciuto. Una seconda analisi del Dna, completata nel 2016, ha suggerito che i teschi appartenevano ad un'etnia di origine mediterranea o mediorientale.
La maggior parte dei casi di allungamento del cranio sono il risultato di una deformazione cranica ottenuta comprimendo la testa per un lungo periodo di tempo con bende o tavole. Mentre la deformazione cranica cambia la forma del cranio, però, non altera altre caratteristiche tipiche di un cranio umano normale. I teschi di Paracas presentano funzioni che differiscono da quelle tipiche dei teschi normali quali, ad esempio, un arco zigomatico molto marcato, orbite diverse e nessuna satura sagittale. Tutte queste caratteristiche portano a pensare che l'allungamento dei teschi di Paracas potrebbe essere stato naturale e non prodotto artificialmente.
Solitamente la deformazione artificiale del cranio viene operata su un infante, quando le ossa del cranio sono più flessibili. Un periodo favorevole è quello a circa un mese dalla nascita e fino ai sei mesi. Pertanto la scoperta di un neonato con un cranio allungato suggerisce che non vi fosse, in questo caso, una deformazione artificiale dello stesso. La stessa deformazione del cranio è stata riscontrata in un feto racchiuso all'interno del grembo di una donna mummificata, trovata nella caverna di Hichay.
Fonte:
ancient-origins.net
ancient-origins.net
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