(Foto: ragusanews.com) |
Una tomba greca è stata scoperta per caso nel sito in cui si dovrà costruire una rotatoria di accesso all'aeroporto di Comiso. Secondo gli archeologi si tratta di una tomba del V-VI secolo a.C. Il ritrovamento è frutto di una fattiva sinergia e collaborazione tra gli enti pubblici interessati, la Provincia regionale di Ragusa e la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa e la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa, in attuazione di una recente normativa in materia di lavori pubblici che prevede la necessità di una verifica preventiva dell'interesse archeologico in sede di progetto preliminare dell'opera da realizzare.
E proprio dall'esito delle indagini e delle ricognizioni effettuate nel sito interessato, è emersa una sepoltura di età greca del V secolo a.C., quasi intatta, con un ricco corredo di vasi attici di quelli che si usava mettere nelle tombe (lekythoi). La qualità e la rarità del materiale rinvenuto, dà delle indicazioi sull'importanza dell'individuo sepolto nella tomba: la più grande delle lekythoi, alta 30 cm circa, è decorata con una figura femminile nell'atto di compiere una libagione, forse il rito sacro in onore di un ricco defunto, probabilmente un greco d'Occidente.
Queste prime indagini nel sito coordinate dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa e in particolare dal Dottor Saverio Scerra hanno ancora una volta dato l'opportunità alle nuove leve dell'archeologia iblea di cimentarsi nello scavo archeologico e nella collaborazione con l'ente preposto alla tutela dei Beni Archeologici, che da un pò di tempo crede fortemente nella valorizzazione dei giovani archeologi iblei, ormai in gran numero.
Infatti al momento del rinvenimento era presente sul cantiere di scavo la giovane archeologa comisana Laura Diara, che accortasi dell'importanza del ritrovamento ha contattato l'archeologo Saverio Scerra che è immediatamente intervenuto per seguire e coordinare i lavori di apertura della sepoltura e il recupero dei reperti in essa contenuti.
La tomba potrebbe essere indicativa della presenzza di un piccolo nucleo di sepolture come altri indagati da Biagio Pace nel secolo scorso nelle contrade a nord di Comiso.
E proprio dall'esito delle indagini e delle ricognizioni effettuate nel sito interessato, è emersa una sepoltura di età greca del V secolo a.C., quasi intatta, con un ricco corredo di vasi attici di quelli che si usava mettere nelle tombe (lekythoi). La qualità e la rarità del materiale rinvenuto, dà delle indicazioi sull'importanza dell'individuo sepolto nella tomba: la più grande delle lekythoi, alta 30 cm circa, è decorata con una figura femminile nell'atto di compiere una libagione, forse il rito sacro in onore di un ricco defunto, probabilmente un greco d'Occidente.
Queste prime indagini nel sito coordinate dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa e in particolare dal Dottor Saverio Scerra hanno ancora una volta dato l'opportunità alle nuove leve dell'archeologia iblea di cimentarsi nello scavo archeologico e nella collaborazione con l'ente preposto alla tutela dei Beni Archeologici, che da un pò di tempo crede fortemente nella valorizzazione dei giovani archeologi iblei, ormai in gran numero.
Infatti al momento del rinvenimento era presente sul cantiere di scavo la giovane archeologa comisana Laura Diara, che accortasi dell'importanza del ritrovamento ha contattato l'archeologo Saverio Scerra che è immediatamente intervenuto per seguire e coordinare i lavori di apertura della sepoltura e il recupero dei reperti in essa contenuti.
La tomba potrebbe essere indicativa della presenzza di un piccolo nucleo di sepolture come altri indagati da Biagio Pace nel secolo scorso nelle contrade a nord di Comiso.
Fonte:
ragusanews.com
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