L'archeologo Erez Ben-Yosef indica la trincea di scavo della miniera di rame della valle di Timna (Foto: Tel Aviv University, Central Timna Valley Project) |
In Israele è stato scoperto un sistema di difesa fortificato situato accanto ad una miniera dell'età di Davide e Salomone (X secolo a.C.).
Recenti scavi nei pressi di una miniera di rame, conosciuta come "collina degli schiavi", nella valle di Timna, hanno rivelato una guardiola fortificata. Gli scavi sono stati condotti sotto la direzione di Erez Ben-Yosef, dell'Università di Tel Aviv e dimostrano che durante l'Età del Ferro l'insediamento attiguo alla miniera era dotato di una difesa altamente organizzata.
I vasti depositi di rame nel Levante meridionale sono stati sfruttati dagli esseri umani per centinaia di anni. Il campo appena scoperto venne identificato già nel 1930 dall'archeologo biblico Nelson Glueck, che la chiamò "collina degli schiavi", ipotizzando che le possenti mura che circondavano il luogo dovessero servire ad impedire agli schiavi di fuggire nel deserto. I ricercatori che hanno preceduto gli archeologi di Erez Ben-Yosef hanno anche appurato che coloro che vivevano e lavoravano nella miniera di rame non avevano la dieta tipica degli schiavi: mangiavano tagli piuttosto buoni di carne, pistacchi e pesci importati dal Mediterraneo, suggerendo che costoro dovessero godere di uno status piuttosto elevato.
Gli scavi del 2014 hanno rivelato l'esistenza di una porta di accesso al villaggio dei minatori piuttosto prominente, con due camere per ciascun lato, probabilmente si trattava del punto di riferimento più importante del luogo che fungeva da sede amministrativa e difensiva, per controllare e tenere traccia del flusso di merci e persone dentro e fuori il campo.
"Il rame era, all'epoca, un metallo piuttosto raro e impegnativo da produrre. - Ha detto l'archeologo Ben-Yosef. - Il rame, come l'olio oggi, era la più ambita delle materie prime ed era oggetto di diversi conflitti militari. La scoperta della fortificazione indica un periodo di grave instabilità e di minacce militari nella regione". I ricercatori hanno rinvenuto anche cumuli di letame fuori da entrambe le stanze della casa del guardiano ed hanno pensato che qui fossero situate le stalle per gli animali, per gli asini in particolare. I ricercatori hanno studiato anche lo sterco degli asini, giungendo a concludere che non furono nutriti con la paglia, ma con il fieno e bucce e polpa d'uva. Lo sterco sembra esser stato deliberatamente accatastato nei pressi della casa del guardiano, a suggerire che, molto probabilmente, era utilizzato come combustibile per le fornaci di fusione del rame.
Recenti scavi nei pressi di una miniera di rame, conosciuta come "collina degli schiavi", nella valle di Timna, hanno rivelato una guardiola fortificata. Gli scavi sono stati condotti sotto la direzione di Erez Ben-Yosef, dell'Università di Tel Aviv e dimostrano che durante l'Età del Ferro l'insediamento attiguo alla miniera era dotato di una difesa altamente organizzata.
I vasti depositi di rame nel Levante meridionale sono stati sfruttati dagli esseri umani per centinaia di anni. Il campo appena scoperto venne identificato già nel 1930 dall'archeologo biblico Nelson Glueck, che la chiamò "collina degli schiavi", ipotizzando che le possenti mura che circondavano il luogo dovessero servire ad impedire agli schiavi di fuggire nel deserto. I ricercatori che hanno preceduto gli archeologi di Erez Ben-Yosef hanno anche appurato che coloro che vivevano e lavoravano nella miniera di rame non avevano la dieta tipica degli schiavi: mangiavano tagli piuttosto buoni di carne, pistacchi e pesci importati dal Mediterraneo, suggerendo che costoro dovessero godere di uno status piuttosto elevato.
Gli scavi del 2014 hanno rivelato l'esistenza di una porta di accesso al villaggio dei minatori piuttosto prominente, con due camere per ciascun lato, probabilmente si trattava del punto di riferimento più importante del luogo che fungeva da sede amministrativa e difensiva, per controllare e tenere traccia del flusso di merci e persone dentro e fuori il campo.
"Il rame era, all'epoca, un metallo piuttosto raro e impegnativo da produrre. - Ha detto l'archeologo Ben-Yosef. - Il rame, come l'olio oggi, era la più ambita delle materie prime ed era oggetto di diversi conflitti militari. La scoperta della fortificazione indica un periodo di grave instabilità e di minacce militari nella regione". I ricercatori hanno rinvenuto anche cumuli di letame fuori da entrambe le stanze della casa del guardiano ed hanno pensato che qui fossero situate le stalle per gli animali, per gli asini in particolare. I ricercatori hanno studiato anche lo sterco degli asini, giungendo a concludere che non furono nutriti con la paglia, ma con il fieno e bucce e polpa d'uva. Lo sterco sembra esser stato deliberatamente accatastato nei pressi della casa del guardiano, a suggerire che, molto probabilmente, era utilizzato come combustibile per le fornaci di fusione del rame.
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