Grecia, una delle lucerne trovate a Fourni, risalente al II secolo d.C. e recante il nome del fabbricante, Octavius (Foto: Ministero Greco della Cultura) |
Un team greco di archeologi subacquei ha individuato uno dei più antichi cimiteri di navi, con imbarcazioni cariche di ceramiche, tra le quali alcune lucerne di quasi duemila anni fa. Il ritrovamento è stato fatto al largo dell'isola di Fourni, all'incrocio delle due principali antiche rotte marittime, nelle notoriamente infide acque tra le isole di Ikaria e Samos.
I relitti più antichi sono stati datato orientativamente tra il IV ed il II secolo a.C. e tra il V e il VI secolo d.C., mentre il più recente risale al XVIII-XIX secolo, secondo quanto ha dichiarato l'archeologo George Koutsouflakis. I relitti sono stati rinvenuti ad una profondità variabile tra i 10 ed i 40 metri. A causa della collocazione in acque basse sono stati oggetto di saccheggi e di danni da parte delle reti delle imbarcazioni per la pesca.
Le imbarcazioni, in tutto cinque, erano tutte navi commerciali e portano a quota 58 il numero totale dei relitti antichi, medioevali e moderni ritrovati dal 2015 vicino all'isola di Fourni. Due dei 13 isolotti che contornano Fourni portano l'inquietante nome di Anthropofas, mangiatore di uomini, in riferimento ai numerosi naufragi e alle vittime di questi ultimi.
Tra i ritrovamenti fatti dal 2015 ad oggi vi sono anfore per vino, per olio e per prodotti alimentari e, soprattutto, un gruppo di lucerne in terracotta del II secolo d.C., incise con i nomi degli artigiani di Corinto che le hanno plasmate: Ottavio e Lucio. Si trattava, forse, di artigiani slavi che avevano ottenuto la libertà e si erano dati al commercio.
I relitti più antichi sono stati datato orientativamente tra il IV ed il II secolo a.C. e tra il V e il VI secolo d.C., mentre il più recente risale al XVIII-XIX secolo, secondo quanto ha dichiarato l'archeologo George Koutsouflakis. I relitti sono stati rinvenuti ad una profondità variabile tra i 10 ed i 40 metri. A causa della collocazione in acque basse sono stati oggetto di saccheggi e di danni da parte delle reti delle imbarcazioni per la pesca.
Le imbarcazioni, in tutto cinque, erano tutte navi commerciali e portano a quota 58 il numero totale dei relitti antichi, medioevali e moderni ritrovati dal 2015 vicino all'isola di Fourni. Due dei 13 isolotti che contornano Fourni portano l'inquietante nome di Anthropofas, mangiatore di uomini, in riferimento ai numerosi naufragi e alle vittime di questi ultimi.
Tra i ritrovamenti fatti dal 2015 ad oggi vi sono anfore per vino, per olio e per prodotti alimentari e, soprattutto, un gruppo di lucerne in terracotta del II secolo d.C., incise con i nomi degli artigiani di Corinto che le hanno plasmate: Ottavio e Lucio. Si trattava, forse, di artigiani slavi che avevano ottenuto la libertà e si erano dati al commercio.
Fonte:
apnews.com
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