Pompei, l'iscrizione che cambia la data dell'eruzione del Vesuvio (Foto: ilmessaggero.it) |
Una scoperta straordinaria è stata fatta a Pompei lo scorso 16 ottobre: è stata ritrovata un'iscrizione in carboncino che cambierebbe la data dell'eruzione del Vesuvio. Fino ad oggi, infatti, si credeva che l'eruzione del vulcano si fosse verificata il 23 agosto del 79 d.C., questa nuova scoperta potrebbe ridatare la distruzione della città di Pompei al 24 ottobre del 79 d.C.
La "scoperta straordinaria", come l'ha definita il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, è stata fatta durante gli scavi della Regio V di Pompei, nell'ambito degli interventi di manutenzione e messa in sicurezza dei fronti di scavo, previsti dal Grande Progetto Pompei. La scritta è datata al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre, corrispondente al 17 ottobre. Essendo carboncino, e quindi fragile ed evanescente, che non avrebbe potuto resistere a lungo nel tempo, è più che probabile che si tratti dell'ottobre del 79 d.C., una settimana prima dell'eruzione.
L'iscrizione è stata rinvenuta in un ambiente di una domus in corso di ristrutturazione. Ad inciderla, secondo il direttore generale Massimo Osanna, sarebbe stato un operaio che definisce "buontempone" per il contenuto scherzoso della frase. Massimo Osanna ha poi dichiarato: "E' un pezzo straordinario di Pompei datare finalmente in maniera sicura l'eruzione. Già nell'Ottocento un calco di un ramo che fa bacche in autunno aveva fatto riflettere, oltre al rinvenimento di melograni e dei bracieri".
I dubbi a cui fa riferimento Massimo Osanna sono riferibili al rinvenimento, negli scavi di Pompei, di melograni, che di solito ci sono nel periodo autunnale, di bacche anch'esse autunnali e di bracieri.
La "scoperta straordinaria", come l'ha definita il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, è stata fatta durante gli scavi della Regio V di Pompei, nell'ambito degli interventi di manutenzione e messa in sicurezza dei fronti di scavo, previsti dal Grande Progetto Pompei. La scritta è datata al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre, corrispondente al 17 ottobre. Essendo carboncino, e quindi fragile ed evanescente, che non avrebbe potuto resistere a lungo nel tempo, è più che probabile che si tratti dell'ottobre del 79 d.C., una settimana prima dell'eruzione.
L'iscrizione è stata rinvenuta in un ambiente di una domus in corso di ristrutturazione. Ad inciderla, secondo il direttore generale Massimo Osanna, sarebbe stato un operaio che definisce "buontempone" per il contenuto scherzoso della frase. Massimo Osanna ha poi dichiarato: "E' un pezzo straordinario di Pompei datare finalmente in maniera sicura l'eruzione. Già nell'Ottocento un calco di un ramo che fa bacche in autunno aveva fatto riflettere, oltre al rinvenimento di melograni e dei bracieri".
I dubbi a cui fa riferimento Massimo Osanna sono riferibili al rinvenimento, negli scavi di Pompei, di melograni, che di solito ci sono nel periodo autunnale, di bacche anch'esse autunnali e di bracieri.
Fonti:
tpi.it
ilmessaggero.it
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